LETTERE TARI IN ARRIVO

 

Nella stessa busta, la lettera di presentazione e tre modelli F24 per il pagamento.

Nei prossimi giorni sarà recapitata alle case dei contribuenti santermani la lettera per il pagamento della Tari (tassa rifiuti), contenente quattro fogli, ovvero la lettera di accompagnamento, il modello F24 per il versamento unico e due altri modelli F24 per il versamento della prima e seconda rata. Ad occuparsi della distribuzione sarà la Eldi Post di Barberio Saverio di Santeramo che si è aggiudicata la gara di appalto. L’importo a base d’asta della gara è stato fissato in € 0,58 oltre IVA per ogni avviso recapitato, per un importo complessivo di circa € 7.500. Sull’importo a base d’asta, la ditta aggiudicataria ha offerto il ribasso del 54,48 per cento. Sulla base di questa offerta, la Eldi Post riceverà l’importo di poco superiore a € 3.300, IVA compresa.

Saranno complessivamente oltre dieci mila le lettere che saranno distribuite. Per la scadenza di pagamento bisognerà attendere la decisione che sarà adottata dal Consiglio Comunale nella seduta del 14 ottobre prossimo e che, anticipatamente, sono già state previste nella lettera di accompagnamento che sta per arrivare, ovvero il 16 ottobre per il versamento della prima rata o del versamento unico e 17 novembre per il versamento della rata di saldo. Quindi, il quarto ed ultimo trimestre di questo anno, sarà all’insegna del portafoglio aperto per pagare in questo mese di ottobre la Tasi e la Tari, il prossimo mese di novembre, la rata di saldo della Tari e, dulcis in fundo, il mese di dicembre per finire di essere fiscalmente dissanguati per il pagamento della rata di saldo della Tasi, Tari ed Imu. Ovviamente, se vi sarà sufficiente liquidità nei portafogli delle famiglie tante delle quali sono soffocate dal morso della crisi. Se a tanto, si aggiungerà anche il pagamento di altri balzelli quali il canone tv, l’assicurazione e il bollo auto e quant’altro ancora, l’anno in corso si chiuderà con una inversione di marcia rispetto agli anni precedenti e cioè corrispondere allo Stato e alle sue Istituzioni periferiche la tredicesima mensilità piuttosto che averla. Ci si riferisce ai lavoratori in attività e ai pensionati. Per le altre categorie (disoccupati, incapienti, cassintegrati, ecc.) sarà un fine anno da brividi.

“Mo vene Natale, nun tengo denare, me leggio ‘o giurnale, e me vaco a cuccà”.

Questo antico brano musicale di Renato Carosone, ritornerà nella hit parade dei canti natalizi che molti saranno costretti cantare non vicino al presepe ma ogni volta che il pensiero volerà verso l’orizzonte della impossibilità di onorare i pagamenti in scadenza o, per i più fortunati, dinanzi agli sportelli abilitati a riscuotere. Per i tradizionali regali natalizi, forse, non ci saranno energie mentali sufficienti non per farli ma nemmeno per pensarci. Per le luci di Natale che addobbano gli alberi di Natale, infine, ci sarà un risparmio. Si potranno evitare di accendere perché a brillare saranno gli occhi pieni di lacrime degli svenati contribuenti. Poveri noi, come ci hanno ridotto!

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