VENERDI’ GIORNATA NAZIONALE DEL DIALETTO

Un evento importante per non dimenticare le origini della nostra cultura. Due modesti suggerimenti alla Pro Loco di Santeramo. Cos’è “la gramme”? Scopriamola insieme.

 

Venerdì 23 gennaio si celebra la “Gionata Nazionale del Dialetto”, un evento importante per non dimenticare le origini della nostra cultura in una fase storica nella quale ormai prevale il linguaggio forbito e modernizzato dal mondiale utilizzo di nuovi termini legati alla sempre più diffusa tecnologia digitale. Per questa circostanza, la Pro Loco di Santeramo organizza una “Conversazione con e il dialetto santermano” che si svolgerà nel salone del Palazzo Marchesale con inizio alle ore 18:30. In una nota si ribadisce che “la Giornata Nazionale del Dialetto e delle lingue locali è un evento promosso dall’UNPLI, Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, a cui la Pro loco di Santeramo aderisce per il terzo anno consecutivo. All’incontro interverranno cultori e scrittori in vernacolo con testi, composizioni poetiche, filmati e scenette. Ci sarà grande partecipazione anche delle scuole santermane. Parallelamente saranno in mostra libri e attrezzi della nostra civiltà”. Non si può non apprezzare l’impegno della Pro Loco anche in questa direzione, però ci sembra una iniziativa fine a se stessa perché dal giorno seguente al 23 gennaio, si dovrà aspettare un altro anno per ritornare sull’argomento. Al nostro amico Onofrio Arpino, Presidente della Pro Loco, ci permettiamo di dare in punta di piedi due modesti suggerimenti al fine di alimentare l’interesse verso il nostro dialetto per vari momenti dell’anno. Il primo riguarda l’insegnamento della scrittura del dialetto perché non serve solo parlarlo ma anche saperlo scrivere. A questo proposito, l’indimenticabile Alberto Di Leone che del dialetto santermano è stato il più fiero portabandiera, nel suo favoloso libro “Paese mio”, ci ha tramandato le note grammaticali per scrivere correttamente il nostro dialetto. Sarebbe cosa buona e giusta, anche in collaborazione con l’UTE, insegnare tali note. Il secondo suggerimento attiene, invece, alla raccolta di termini dialettali che non conosce più nessuno. Nei giorni scorsi, dopo tanto tempo dedicato alla ricerca, un santermano ultranovantenne, ci ha finalmente detto come si chiamava l’attrezzo utilizzato per il recupero del secchio caduto in fondo al pozzo. “La gramme”, mi disse con nostra immensa gioia.

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