Caro Fabrizio, mi scrivi e ti ringrazio. Esordisci dando rilievo a ciò che definisci “il mio grande attaccamento a Santeramo”.
In “Lettera aperta ad un sindaco con licenza di mettere alla porta, offendere e mascherare verità” ho esplicitato i motivi che mi legano al nostro paese. Non per questo, né per il mio intervento nel corso della pubblica assemblea del 19 febbraio scorso, né per quanto ho fatto seguire con i miei scritti, ritengo meritare particolare gratificazione. Comunque grazie.
Vengo subito, caro Fabrizio, a due passi del tuo scritto che non posso condividere giacchè non mi appartengono.
Affermi: “condivido la tua incredulità nell’osservare la mancanza di solidarietà nei tuoi confronti da parte di molti compaesani” e, a seguire, : “ le tue osservazioni sulla vita socio-economica di questo nostro Comune…”.
Da dove o da cosa tu, Fabrizio. abbia potuto ricavare la mia “incredulità per mancanza di solidarietà da parte di molti compaesani” non mi è dato proprio capire.
Non sarei sincero se sottacessi il ritenere l’affermazione del tutto incomprensibile e priva di fondamento.
Non mancanza di solidarietà ma partecipazione ho riscontrato nelle telefonate di chi ha voluto raggiungermi, come nei cento e passa commenti seguiti ai miei scritti. Dei molti compaesani che tu vuoi “mancarmi di solidarietà” io non ho traccia. E, se me lo consenti, non credo di essere soggetto a distrazioni.
Vengo quindi alle da te ritenute mie “osservazioni sulla vita socio-economica del nostro paese”. Anche qui, caro Fabrizio, non accreditarmi quanto non mi appartiene. Mai mi sono occupato di vita “socio-economica” di Santeramo. Per avervi assistito, la mia indignazione è stata tutta e solo rivolta al comportamento di D’Ambrosio, sindaco caduto nella più becera maleducazione ed arbitrarietà, scacciando da una pubblica assemblea un cittadino richiedente spiegazioni, come intollerabile bugiardo è stato nel tentativo di mascherare un ingente abbattimento di piante per creazione di una non ancora ben chiarita erigenda struttura di accoglienza. Né ho sottaciuto il comportamento di segreteria e direttivo del PD santermano che, con sindaco arroccati in strafottente silenzio, ho ritenuto e ritengo non fare onore alla consolidata tradizione di un partito serio.
Ti dilunghi, caro Fabrizio, su “degrado culturale a Santeramo”, “presenza di primo cittadino da considerare alla stregua di calamità naturale”, “vessazione di tasse”, “domande che non ottengono risposte”, “capacità di ottenere contributi vari non sempre chiaramente destinati”, “ festa di San Erasmo mutilata”, “ cittadini costretti a subire soprusi e intimidazioni si collettivi , ma non per questo meno dolorosi” e così via. Come vedi è tuo, non mio, l’occuparti di situazioni socio-economico-culturali del nostro paese. Nella lagnanza e testimonianza sei in ben numerosa compagnia. Me ne giunge quotidiana eco.
Se le cose stanno così come le descrivi, e non ho motivo alcuno di dubitarne stante la testimoniante folta compagnia in cui ti trovi, dobbiamo, caro Fabrizio, farci tutti un serio esame di coscienza ed ammettere di aver mandato a Palazzo di Città la persona e la coalizione sbagliate. Se c’è fallimento, è pertanto fallimento comune.
Quando e se credi scrivimi pure. Respirare aria di casa, anche se non sempre è delle migliori, ed essere informato su quanto accade, mi arricchisce. Assicurami però di prestare maggior attenzione nell’accreditarmi cose che non mi appartengono..
Ti ringrazio e ricambio.
Esatto Carlo, ricordo quella giornata, “ARMIAMOCI E PULITE”, e mentre Lui e la Sua Famigliola erano seduti in macchina ad osservare, i suoi militanti ripulivano i giardini.
Poi si fece fare qualche foto di rito, mentre spazzava e raccoglieva rifiuti!!!
Esattamente come faceva, BENITO, che si faceva fotografare mentre zappava, lavorava nei campi, raccoglieva il grano….oggi invece ci siamo evoluti….si raccoglie solo LA GRANA!!!
Ma quali sandali….se sciut già ad accat’ i scarp nov’….e u’ cstum per la fest’….!!!
E’ proprio così Marcoantonio.
Ricordo che a pochi giorni dalla sua elezione, il 30 Maggio 2012, il sindaco proclamò sulla pag. fb:
“Cari amici, ARMIAMOCI di guanti, pale, rastrelli, sacchi e qualsiasi strumento possa essere necessario. Dobbiamo ripulire le aiuole comunali, le rotatorie delle strade periferiche, il giardino di via Lecce. La FESTA di SANT’ERASMO si avvicina, rendiamo bella e accogliente la nostra città.”
Quell’ “ARMIAMOCI” ci ricorda tanto un triste passato, e in questi pochi anni, il sindaco ha tirato fuori tutto il BECERISMO, L’AUTORITARISMO, e gli SLOGAN di quel PASSATO tornato PRESENTE!!!
E La Festa di Sant’Erasmo, che allora esaltava, oggi non gli interessa più, e l’ha ridotta alla stregua di una “SAGRA della CIPOLLA”
Però ha badato bene ad asfaltare le strade, dove i suoi sandali di buon Samaritano, si poggeranno lungo la Processione!!
SANTERMANI SVEGLIAMOCI!!!
Lucarelli hai perfettamente ragione a descrivere un sindaco “caduto nella più becera maleducazione” ti riporto un dialogo ripreso dalla sua pag. FacedBronz:
CHIARA BITETTI:
Posso sapere come raggiungere la fermata del Bus in via Gioia abitando in via Matera…mi sembra veramente assurdo che una persona debba attraversare il paese a piedi e al mattino presto….
SINDACO:
Sapessi quanti sacrifici facciamo noi cittadini per ogni metro di strada.
SINDACO:
Bitetti, se vuoi non asfaltiamo!
CHIARA BITETTI:
No, voglio un passaggio in via Gioia.
SINDACO:
Ti mando un Taxi?
CHIARA BITETTI:
No vorrei una fermata alternativa a via Gioia, appunto per chi abita dall’altra parte del paese…io il sacrificio lo faccio, ma sarebbe bello avvisare in tempo…e non scoprire il Lunedi mattina di dover recarsi dall’altra parte del paese per prendere un Bus per Bari….il Taxi lo prenda Lei, e grazie per le strade nuove!!!
SINDACO:
Oggi è Domenica e Lunedi è domani hai tempo per organizzarti.
P.S.
Non c’è molto da commentare, questo sindaco si commenta da SOLO!!
Voglio solo ricordare il Grande Sindaco, che fu di Firenze, Giorgio La Pira. Grande uomo, testimone della Diocesi Toscana, difese sempre con forza i cittadini della sua città, propugnò con tutte le sue forze la LIBERTA’ di ESPRESSIONE, di PENSIERO e soprattutto la LIBERTA’ SPIRITUALE e POLITICA di TUTTI!!!
Il nostro primo cittadino, politico e uomo di chiesa, a quale esempio di uomo politico e cristiano, si RIFA’?!!!
MUSSOLINI
“ITALIA CANTIERE APERTO”
E
“ITALIANI CON LE PEZZE AL CULO”