Sarà che l’immobile che doveva servire a effettuare le vaccinazioni ai santermani non godeva di buona fama. Mettiamola così!
Stiamo parlando dell’immobile di fianco alla casa di riposo “Calabrese” che doveva servire ad accogliere qualche “Barbone”. Questa fu la versione ufficiale. Esso fu realizzato nel corso dell’amministrazione D’Ambrosio. Finora non è mai stato utilizzato nonostante sia costato svariate centinaia di migliaia di euro, nel progetto ci rimisero le penne oltre trenta graziosi alberi tra pini e cipressi.
Oggi all’esterno della struttura è ubicato un cartellone su cui si legge: l’Italia rinasce con un fiore. Centro vaccini covid 19.
Il centro è chiuso e i cittadini sono costretti a recarsi presso altri comuni più “autorevoli”.
Un danno enorme, economico e sociale, se pensiamo che 27 mila cittadini per essere vaccinati devono precorrere almeno 30-40 chilometri per ben 2 volte.
Questa inspiegabile difficoltà a vaccinarsi ha sicuramente contribuito ad alimentare qualche decesso per covid, atteso che Santeramo è tra i comuni d’Italia con il più alto tasso di contagi.
Il centro hub è stato aperto giusto qualche ora, il tempo di dare a qualcuno l’occasione di sbraitarsi dalle autocelebrazioni.
Invece prima di vendere la pelle bisognava catturare l’orso…
Ma perchè a Santeramo il centro che doveva contribuire a far nascere l’Italia con un fiore è stato chiuso? Nessuno se lo chiede e nessuno ne parla e purtroppo molti nostri concittadini non ci sono più!
Il punto vaccinale di Santeramo più che un hub è una semplice infermeria. E il sindaco invece fa confusione tra un topolino e un elefante… E continua a dire: il mio hub funziona. Signor sindaco ma si rende conto delle fesserie a 5 stelle che dice?
Ieri presso il nostro centro hanno vaccinato 454 soggetti della scuola. Il sindaco ha affermato che questi numeri dimostrano che il suo ‘HUB’ funziona, quindi, che l’ASL ci ha praticamente penalizzato non inserendolo nel sistema di prenotazione regionale. Direi che “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Le Regioni e il Governo sono stati abbastanza chiari nel definire le caratteristiche di un HUB vaccinale. Un HUB vaccinale è un punto vaccinale straordinario (medio/grande) con una capacità di 800 vaccinazioni al giorno, caratterizzato da un preciso PERCORSO VACCINALE e suddiviso in AREE BEN DISTINTE: Parcheggio, ingresso, accettazione, anamnesi e valutazione clinica prevaccinale, attesa, preparazione dosi, somministrazione, registrazione informatica, osservazione, assistenza medica, uscita. Ognuna di queste aree deve essere organizzata in sicurezza, quindi, in uno spazio sufficientemente adeguato. Mi pare evidente che il nostro centro abbia dei limiti dimensionali oggettivi. Poi ci vuole il PERSONALE: I medici devono essere almeno 2, gli assistenti sanitari o infermieri devono essere almeno 5 nelle linee vaccinali e almeno 2 alla preparazione del vaccino, devono essere presenti inoltre almeno due operatori socio-sanitari, almeno 2 amministrativi e almeno 2 volontari (se disponibili). Mi pare evidente che affidare l’intera organizzazione in mano a dei volontari come diceva il sindaco è pura fantasia. Il nostro è un piccolo centro, è stato utile per le somministrazioni ai fragili e agli over 80. Probabilmente, sarà utilissimo nella fase di consolidamento del piano vaccinale quando dagli hub si passerà alle vaccinazioni delocalizzate. Spero che il sindaco la smetta di giocare con le parole, sono stufo di criticarlo. Detto questo, ho finito. Un saluto a tutti.
Era un disastro annunciato: quella struttura è visivamente troppo piccola per una vaccinazione di massa. Qualcuno lo ha capito e lo ha segnalato in qualche commento a margine di qualche articolo, purtroppo, altri, che scrivono gli articoli lo hanno capito in ritardo o non lo hanno ancora capito. Quando qualche medico di base ha iniziato a vaccinare presso la stessa struttura, qualcuno ha segnalato in qualche commento la differenza tra vaccinazione per anzianità e vaccinazione per fragilità, mentre, mi pare, che nessun mezzo di informazione locale abbia autorevolmente specificato in un apposito articolo la differenza tra i due criteri. Nella vicenda il vero problema non è mai stata la mancanza di un hub in loco, anche in altri comuni si spostano, in definitiva la priorità è vaccinarsi. Il vero problema è stato aver illuso gli anziani che avessero qualche possibilità di vaccinarsi a Santeramo. Bisognava essere quantomeno prudenti. È una gravissima responsabilità morale soprattutto del sindaco (che si ostinava a chiamare quel nano centro ‘il nostro hub’), ma anche della giunta, dei consiglieri di maggioranza e minoranza (uno, più di altri) che hanno taciuto o dormito e, infine, anche dei mezzi di informazione che non hanno trattato la questione con il necessario visus critico. E, infine, è colpa anche dei santermani dato che queste cose succedono solo a Santeramo.