Soddisfazione per i risultati raggiunti in questo 2014, preoccupazione per l’anno che verrà. L’appello del presidente e del direttore ai parlamentari per assicurare la presenza nell’organico di professionalità decisive per progetti futuri.
La soddisfazione di un anno di straordinari successi, l’incertezza per un futuro ancora da definire, la sfrenata voglia di continuare il cammino intrapreso. Questi i sentimenti che hanno accompagnato la presentazione dei risultati raggiunti in questo 2014 dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia, illustrati nella mattinata di venerdì 19 Dicembre alla presenza di rappresentanti istituzionali, giornalisti, associazioni e cittadini. Per il Parco sarà certamente un anno da ricordare quello che ci stiamo lasciando alla spalle. A confermarlo non sono solo questi numeri: 32.500 partecipanti agli eventi pubblici, 10.000 persone coinvolte nei progetti di formazione ed educazione, quasi 3.000 iscritti alle escursioni, cifre che testimoniano la qualità del lavoro svolto da un team di solo dieci persone, al cui timone c’è il presidente Cesare Veronico e il direttore Fabio Modesti. Ad avvalorare che quest’anno sarà indimenticabile c’è un riconoscimento internazionale, l’oscar del turismo alias la Carta Europea per il turismo sostenibile, il premio assegnato all’Ente lo scorso 11 dicembre, a coronamento di un percorso partecipato che ha coinvolto tutta la comunità murgiana. Non un punto d’arrivo, ma di partenza.
Nella sede del Parco si è parlato di ciò che è stato ma anche di ciò che dovrà essere: “Per il 2015 – ha dichiarato il Presidente Cesare Veronico – saremo impegnati nel dare ulteriore impulso alle opere avviate e tra le voci in bilancio più importanti c’è la creazione di una rete di 500km di percorsi ciclabili, la formazione delle nostre guide turistiche e delle aziende che si occupano di ricettività. I riflettori sono puntati sull’Alta Murgia: bisogna cogliere questa occasione con lo stesso slancio che ci ha portati a essere premiati con la CETS”.
Alla soddisfazione nell’esposizione degli obiettivi raggiunti si contrappone l’amarezza e la preoccupazione per l’anno che verrà. Sull’ente pende la spada di Damocle: a rischio tre figure professionali determinanti per le attività del parco, inquadrate con un contratto a tempo determinato che a causa della spending review l’anno prossimo saranno fuori dalla pianta organica. Ma presidente e direttore non ci stanno.
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