183 ex-lavoratori rifiutano la ricollocazione
Il Gruppo Natuzzi informa di aver concluso la fase di assunzione per 32 ex-lavoratori Natuzzi che hanno scelto di essere ricollocati presso la NewCo di Ginosa (denominata Newcomfort srl) destinata alla lavorazione del poliuretano per le imbottiture.
L’Accordo – siglato il 15 novembre 2016 da Azienda, Sindacati, Governo e Regioni Puglia e Basilicata – prevedeva l’assunzione di tutti i 215 ex-lavoratori in esubero in una nuova azienda controllata da Natuzzi, per supplire all’assenza di soggetti terzi disposti a investire nel territorio e assumere i collaboratori Natuzzi in esubero (così come previsto dagli Accordi siglati nel 2013 e 2015).
Lo stesso Accordo prevedeva l’impegno da parte della Newco ad assumere i suddetti lavoratori alle stesse condizioni normative del precedente contratto, previa la contestuale transazione di contenziosi aperti con l’azienda. Questa condizione è stata accettata dalle parti per garantire uno sviluppo armonico del nuovo rapporto di lavoro.
Antonio Cavallera, Direttore Risorse Umane e Organizzazione del Gruppo Natuzzi, ha dichiarato: «Dallo scorso ottobre la Natuzzi ha gestito con responsabilità e coerenza il passaggio obbligato dell’apertura della procedura di mobilità per i 355 collaboratori dello stabilimento di Ginosa allo scadere della cassa integrazione per cessazione. Da allora, in meno di un mese, quel numero è sceso a 215, grazie agli incentivi all’esodo offerti dall’azienda per chi ha aderito alla mobilità volontaria. Con la costituzione della Newco, l’azienda ha proposto una soluzione per i restanti 215 che non hanno accettato l’incentivo all’esodo, offrendo loro la possibilità di tornare a lavorare gradualmente – dopo un periodo di formazione necessario ad acquisire le competenze per svolgere la nuova mansione – a partire da luglio 2017. Si conclude così la fase di gestione degli esuberi rivenienti dal Piano Industriale presentato dal Gruppo nel luglio del 2013. Prosegue invece il lungo percorso di riorganizzazione industriale, che sta consentendo il graduale recupero della competitività. Va completato il Piano di investimenti, con l’implementazione delle innovazioni di processo in tutte le fabbriche del territorio, funzionali alla riduzione del costo di trasformazione e alla conseguente messa in sicurezza gli attuali 1.918 collaboratori che oggi lavorano in regime di Solidarietà».
Negli ultimi due anni il Gruppo Natuzzi ha investito 5 milioni di euro – utilizzando esclusivamente risorse proprie – nelle innovazioni di prodotto e di processo e ha trasferito – così come previsto dagli Accordi – la produzione di oltre 200.000 sedute dagli stabilimenti esteri in Italia, con un aggravio di costi di oltre 7 milioni di euro.