Domingo Ariano… a breve «don»

Il giovane santermano, nostro collaboratore in redazione sin dagli anni liceali, viene ordinato diacono transeunte il giorno del suo onomastico

Don Domingo. Suonerà un po’ strano chiamarlo così nei primi giorni, e non solo per l’inevitabile cacofonia. Sembrerà strano per noi che abbiamo seguito le interessanti e acute tracce della penna di questo giovane santermano sin da quando era un liceale sbarbatello e temerario e poi, in seguito, per tutto il suo cammino di discernimento e di formazione presbiterale. Sino a giungere al prossimo sabato, 8 agosto 2020, quando sarò ordinato diacono. In modo transeunte: infatti il suo ministero confluirà il prossimo anno nel presbiterato. Un nostro collaboratore, amico, seminarista… e tra qualche giorno chierico. Il nostro «don». Un chierico anticlericale, per molti versi, e basterebbe leggere il suo contributo sull’ultimo numero de Il Colle (Come tizzoni ardenti. Il mio ultimo articolo da laico: per una vita da chierico anticlericale).

Ed è con sentimenti di gratitudine e riconoscenza per il cammino di formazione fatto che si apre l’annuncio dell’Ordinazione Diaconale del nostro concittadino santermano Domenico Ariano, da tutti conosciuto come Domingo, confermando così i suoi tratti più umili e fanciulleschi, ma anche arditi e ardenti: «Grato al Signore Dio Unitrino, fonte, centro e fine di ogni compimento di tappa propedeutica, discepolare, configuratrice, e riconoscente alla Chiesa, Madre e Maestra, di avermi immerso, innestato, attratto, accompagnato in un cammino di autentica vita personale, relazionale, sociale verso una libertà e una maturità interiori adeguate per inserirmi, con responsabilità e letizia, in quel cammino pastorale forgiante la mia vocazione al ministero presbiterale e indicante il Regno che viene».

La nostra redazione è gioiosa; il nostro paese è in festa. Si tratta di un percorso vocazionale e ministeriale su cui faremo delle domande, intervistando lo stesso Domingo, sul prossimo numero del nostro mensile locale, Il Colle. È la letizia emanata dal suo percorso vocazionale che lo porterà il prossimo sabato 8 agosto 2020, nei Primi Vespri della XIX domenica del Tempo Ordinario, a essere consacrato ministro di Dio, servo della Chiesa, voce profetica e orante della Bellezza e della Verità.

La Celebrazione Eucaristica avrà inizio alle ore 19.30, nella Chiesa Madre di Santeramo in Colle (quella di Sant’Erasmo è, infatti, la parrocchia di origine familiare, di crescita integrale e di appartenenza canonica dell’imminente ordinando diacono transeunte). A imporre le mani e a recitare la preghiera consacratoria sul capo di Domingo Ariano sarà monsignor Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo-Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti.

Per via delle stringenti e attuali norme anticontagio da COVID-19, l’ingresso in chiesa sarà contingentato da pass cartacei: saranno tuttavia destinati alcuni posti liberi (proprio per salvaguardare il carattere inclusivo e mai esclusivo insito in ogni evento liturgico ed ecclesiale) all’interno della Chiesa Madre e sull’adiacente sagrato. La Santa Messa sarà trasmessa in diretta grazie alla nostra emittente locale TRC: via TDT sul canale 94; via streaming su santeramo.it e sul canale Youtube TRC RADIOTV. Resta, pertanto, fermo l’invito ai fedeli e a coloro che risulteranno interessati a partecipare a distanza, seppur più a livello informativo che effettivo, a questo evento cittadino e diocesano: più che con la partecipazione fisica, è lo stesso ordinando a invitare tutti a partecipare con l’affetto e con la preghiera in modo tale da adempiere il doveroso rispetto, in prudenza e obbedienza, dei numeri contingentati e delle altre già note precauzioni cui ci richiamano le vigenti norme. E nel rivolgerci questo invito a seguire preferibilmente da casa il detto evento celebrativo, Domingo ci richiama fortemente a una testimonianza cristiana e civica traducibile appassionatamente con le parole di san Giovanni Bosco: «buoni cristiani e onesti cittadini».

Inoltre, venerdì 7 agosto 2020, alle ore 20.00, sempre nella Chiesa Madre in Santeramo in Colle avverrà la Vigilia di Preghiera Vocazionale (anche questa trasmessa in diretta sugli stessi canali succitati): sarà un momento di preghiera ricco di segni, gesti, parole che, in modo propedeutico, inseriranno i convenuti al senso e all’orazione di ciò che comincerà dal giorno successivo nella vita di Domingo Ariano, «al servizio del Popolo di Dio nella diaconia della liturgia, della parola e della carità» (Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium 29, in Enchiridion Vaticanum 1, Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 201319, 359).

Assieme alla famiglia di Domingo, alla sua Comunità Parrocchiale di origine e a quelle cui egli stesso è stato affidato e che lo hanno accolto in questi anni, oltre che al Pontificio Seminario Regionale Pugliese Pio XI di Molfetta dove ha trascorso questi ultimi anni, non ci resta che farci voce anche noi stessi, con tanta buona e incoraggiante volontà, dei migliori auguri e auspici per la sua vita e il suo prossimo e fruttuoso futuro ministeriale, facendo nostre le parole citate nell’invito dell’imminente Ordinazione Diaconale, che avverrà, tra l’altro, nel giorno onomastico di Domingo: «Nella cameretta di Palencia dove non è rimasto né un libro né un mobile, Domenico scopre la sua via: donare pane a tutto un popolo tiranneggiato dalla fame e darsi interamente per esso» (Marie-Humbert Vicaire, Storia di san Domenico [trad. it. dall’orig. franc. Histoire de saint Dominique, Les Éditions du Cerf, Parigi 19822], Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo [Milano] 2012, 76). Che anche il nostro Domenico santermano da «don» possa farsi ogni giorno di più «san», come il santo di Guzmán, ricercando, contemplando, predicando la Verità e donando pane agli affamati, acqua agli assetati, libertà ai prigionieri! Perché c’è tanta sete di libertà e felicità… E il sorriso di Domingo potrebbe rimandarci a qualcosa che va oltre, e ancor più dentro, le nostre frenetiche corse quotidiane. Auguri!

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One comment

  1. Pinuccio Lucarelli

    Domingo uno di noi; uno fra noi, oggi al significativo passo verso il sacerdozio. Bene fa il nostro editore a ricordarcelo “giovane liceale sbarbatello alquanto temerario”, dalla penna, aggiungo io, capace d’essere, all’occorrenza, bisturi ben affilato. Un cammino presbiteriale il suo agile e significativo; un bagaglio culturale irrobustitosi nello studio e nell’applicazione. Diiacono transuente oggi e perciò votato al volersi bene, alla lealtà, al rispetto, alla coerenza. Non c’è miglior dono del mettersi al servizio dell’altro, soprattutto se bisognoso e sofferente. Punto su un Domingo capace di farsi capire da tutti con chiarezza e nella semplicità e scorrevolezza del pur forte linguaggio. A Domingo vogliamo bene. Buon cammino, amico!

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