Alla base della polemica, un deficit comunicativo ed informativo.
Questa mattina ho incontrato il mio caro amico Vincenzo Mele nel suo studio fotografico in Via Iacoviello. Un incontro che desideravo di avere già da qualche giorno dopo la polemica scatenata per la news “Furia francese e ritirata spagnola”. Alla base di tutto, abbiamo convenuto, una reciproca incomprensione a causa di un deficit comunicativo e informativo. Ho preso atto che lo smantellamento degli striscioni non era da intendersi una “ritirata”, come personalmente avevo interpretato, ma un gesto di eleganza nei confronti della sagra della carne arrosto. La conferma che la “furia” rimane, è arrivata ieri quando un gruppo di amici commercianti ha protestato senza profferir parola e con i piedi felpati nella sala consiliare e in Piazza Municipio, “armati” di alcuni striscioni contro l’inversione di marcia in Via Iacoviello. Bello, l’incontro. Bello, perché sincero. Sincero, perché tutto in buona fede. Un motivo in più per continuare a stare tutti insieme accanto alla giusta lotta degli amici commercianti avverso ad una assurda decisione amministrativa senza senso e contro natura. La deroga al breve periodo feriale della nostra Redazione credo sia giustificata per informare i nostri attenti amici lettori e per infondere ulteriore fiducia e vicinanza a Vincenzo e a tutti gli altri.
Come annunciato, siamo alle osservazioni sul peggioramento della vivibilità a seguito dell’ordinanza n.26 del 14 Luglio 2015 a firma del Comandante della Polizia Municipale Magg. Dott. Vincenzo Caporusso. (??!!)
Il primo dato è la inesistente informazione al pubblico per cui ancora oggi decine di ignari viaggiatori vengono informati da noi volenterosi residenti di via Iacoviello che ci premuriamo di informarli delle nuove fermate a seconda della destinazione. Venite a vedere, basta fermarsi mezz’ora ,un’ora e vedrete quanta gente ancora attende vanamente il passaggio dei bus.
A seguito della cattiva dislocazione delle nuove fermate molti sono costretti a muoversi con mezzi propri per raggiungere le stesse; ovvero farsi accompagnare da qualcuno creando ulteriore disagio. Giusto ieri ho saputo di un amico che per raggiungere il suo posto di lavoro a Cassano, ormai preferisce andarci in auto piuttosto che impazzire dietro la illogicità del nuovo servizio pubblico. E siamo in periodo di ferie, quanti altri faranno le stesse considerazioni al momento del rientro a regime di tutti i lavoratori che operano su Cassano o Bari o Altamura?
Le fermate bus su via Iacoviello e via Stazione sono un fondamentale servizio al cittadino, devono rimanere così come sono sempre state!
Vorrei parlarvi di quello che succederebbe nel caso in cui fosse invertito il senso di marcia in via Iacoviello, ma in mancanza di dati certi, poiché il sindaco non si è ancora degnato di ufficializzare alcunché, posso solo ipotizzare il disastro totale. Ma ci pensate alle condizioni di vivibilità in via Ospedale a seguito del riversamento di una bella fetta di traffico che ora smaltisce via Iacoviello? Oppure via Laricchia e via Giovanni XXIII dove è presente una scuola elementare? Vi immaginate i pericoli per i bambini che ora la raggiungono a piedi? Per non parlare del caos all’orario di uscita. Oppure di via della Repubblica dove esiste una scuola materna e la strada è a doppio senso. Mi vengono i brividi solo a pensarci.
Via Iacoviello è l’unica strada che può sostenere il traffico quotidiano di chi usa il mezzo meccanico per svolgere il proprio lavoro: torni ad essere com’era. Soluzioni meno traumatiche sono state proposte, ma il sindaco non ha recepito.
Ma c’è un aspetto che non mi convince affatto e mi tormenta da giorni: perché l’ordinanza n. 26 non porta la firma del sindaco? Perché, in sua assenza, il vice sindaco (legittimato a farlo) si è rifiutato di firmarlo? Perché lo ha fatto il Comandante di Polizia Locale (non legittimato)? Mi piacerebbe che fosse data una risposta a tutta la cittadinanza.
In conclusione spiego una cosa: molti mi chiedono perché sto conducendo questa battaglia e mi espongo così tanto. Ho sentito le ipotesi più fantasiose e ardite. In realtà non perseguo alcun fine personale, non ho ambizioni politiche o altre amenità del genere. Come ho avuto modo di spiegare direttamente al sindaco in un incontro privato gentilmente concesso e di cui lo ringrazio ancora, io sto semplicemente difendendo i diritti del cittadino comune e soprattutto il mio posto di lavoro. E lo sto facendo alla mia maniera: con assoluta dedizione, senza compromessi e senza lasciarmi intimorire dalle conseguenze che qualcuno ventila. Mi fermerò qui con questi articoli, ma la battaglia si sposterà su altri tavoli, con altri giocatori. Io tornerò alle mie normali occupazioni, al mio lavoro e come sempre camminerò per strada a testa alta e schiena dritta. Quanti possono fare altrettanto?
P.S. Sindaco faccia attenzione quando parla, anche i muri delle sue stanze hanno orecchie: noi di via Iacoviello non siamo “… quei quattro coglioncelli”!
Buone vacanze a tutti, Vincenzo Mele.
Meglio così le persone intelligenti sanno sempre trovare la strada della comprensione
Siete due belle persone!