Riportare in azienda le lavorazioni fatte all’estero, reinternalizzare alcune delle lavorazioni attualmente realizzate all’esterno del sistema produttivo, reintroduzione di lavorazioni attualmente lavorate in conto terzi, queste alcune delle proposte avanzate ieri nel corso della Cabina di regia al Mise ,convocata su richiesta delle organizzazioni sindacali per risolvere la vertenza Natuzzi che vede ancora 350 lavoratori in Cassa Integrazione a zero ore. <<Devo dire che è stato un incontro sereno e proficuo – afferma il segretario generale della Fillea Cgil Puglia – L’azienda Natuzzi si è mostrata disponibile>>. Sulle proposte presentate, i due Ministeri hanno invitato la direzione dell’azienda a fare una valutazione di fattibilità Natuzzi.<<Il tempo delle attese è finito.>> Questo in sintesi hanno ribadito i vertici di Feneal Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil nell’incontro romano sullo stato di avanzamento dell’accordo sottoscritto nel 2013 tra Natuzzi, sindacati e Ministero con il quale è stato attivato il contratto di solidarietà per 1.818 lavoratrici e lavoratori e la cassa integrazione a zero ore per altri 331. <<Per questi ultimi l’accordo, la cui validità è confermata anche dai dati positivi delle vendite, prevedeva la ricollocazione in nuove aziende che si sarebbero dovute insediare sul territorio pugliese e materano,nel corso degli ultimi due anni– spiegano i sindacati- la società incaricata di ricercare aziende interessate ad investire in quei territori , che d’altra parte ieri non si è presentata all’incontro , non ha portato al tavolo nessuna ipotesi concreta. Per questo motivo abbiamo ribadito che nessun posto di lavoro deve andare perso e che vogliamo risposte concrete>>. I tempi secondo Feneal Filca Fillea sono ormai stretti, il periodo di Cassa termina il 15 ottobre e, così come è stato riaffermato dal Mise e Ministero del Lavoro, la legge non consente altre proroghe. Nelle prossime settimane il calendario di lavoro della cabina di regia e delle task force istituite dalle regioni interessate, Puglia e Basilicata, sarà molto fitto. Ieri al Mise sono stati fissati tre incontri, due sul territorio ,di cui uno il prossimo 28 giugno presso la Regione Puglia, e poi di nuovo al Mise il 20 luglio. Data importante quanto attesa in cui l’azienda dovrà portare le soluzioni. << La data del 20 luglio – dicono i sindacati- è un punto di non ritorno, dopo gli incontri che avremo con le istituzioni locali , che sono al lavoro per accompagnare con importanti investimenti il piano di ricollocazione dei lavoratori, Natuzzi dovrà darci risposte precise e concrete su come intende completare gli impegni presi con l’accordo ‘ad esuberi zero’ che tutti insieme abbiamo sottoscritto. Natuzzi dovrà assumersi le sue responsabilità.>> Intanto oggi a Santeramo in colle, quartier generale della Natuzzi, a partire dalle 17, 30 nell’auditorio della scuola media San Giovanni Bosco si terrà un’assemblea aperta convocata dai sindacati per informare i lavoratori su quanto emerso nel corso dell’incontro romano.
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Io invece credo che si sta perdendo un sacco di tempo.
Qui dovremmo iniziare a pensare all’alternativa, cioè cosa fare dopo Natuzzi che non può durare per sempre e di certo questa “non persona” dell’attuale sindaco non ne è capace. Infondo lo ha dimostrato in questi anni, oltre a guardarsi i suoi interessi, non sa fare altro. Interessi per il paese zero, lungimiranza zero. Guardate Piazza Garibaldi ha fatto fare un macello solo perché ci doveva andare a passeggio lui e i suoi amici, che per il resto era meglio come stava prima.
Tra le altre cose,il sindacato dovrebbe chiedere all’azienda come minimo che alzi la cifra dell’incentivo all’esodo volontario,perchè degli esuberi rimasti se ne sarebbero andati altri (e forse ancora se ne andrebbero) a fronte di un’offerta più cospicua .