UN CONSIGLIO COMUNALE DI SOLE CHIACCHIERE

Quando sarà convocato il quinto consiglio comunale per la serie “non c’ero, ma se c’ero dormivo”?

Nel tardo pomeriggio di lunedì 26 settembre, ci si aspettava il regolare svolgimento del Consiglio Comunale dopo che le ultime tre convocazioni sono andate deserte per mancanza del numero legale ad eccezione della terza nel corso della quale sono stati adottati alcuni provvedimenti prima che i due consiglieri del PD se la dessero a gambe. Invece ieri, per ben due ore si sono fatte solo chiacchiere, conclusesi con il rinvio a nuova seduta di tutti i provvedimenti iscritti all’ordine del giorno. La ragione? Nel Comune di Santeramo, tutto è possibile, anche quello che ci apprestiamo a raccontare. Oramai non ci si stupisce più di nulla.

Questa volta l’Amministrazione Comunale, pur avendo i numeri in Consiglio per deliberare ad esclusione di tre consiglieri di cui in appresso, ha provato a dare i numeri cercando di far approvare un provvedimento per il quale non c’erano gli atti a disposizione dei consiglieri. Vale a dire, sindaco & soci pretendevano che il Consiglio adottasse il provvedimento a scatola chiusa con la semplice illustrazione verbale da parte dell’assessore al ramo. Insomma, come si fa tra marito e moglie che decidono di fare una cosa senza formalizzarsi più di tanto. Leggi e regolamenti, invece, stabiliscono che gli atti da portare in discussione siano disponibili per i consiglieri comunali almeno 24 ore prima.

Difficile comprendere se è stato un maldestro tentativo della oramai diroccata maggioranza di centrosinistra di non discutere di nulla oppure una colpevole svista del segretario generale che, più di tutti, sa bene che il Consiglio non può arrivare a deliberare senza prima aver visionato la documentazione. In questo ultimo caso, sarebbe doveroso che il costo della seduta infruttuosa nella misura di € 273,00 (13 consiglieri x 21 euro di gettone a testa) oltre al lavoro straordinario del personale comunale in tal senso impegnato che non possiamo quantificare, fosse interamente addebitato al segretario generale. Se, invece, c’era la nascosta volontà da parte della maggioranza di fare solo chiacchiere, se ne vergogni.

Molto di più se ne dovrebbero vergognare i tre consiglieri assenti, ovvero Vito Ciriello di cui si sono perse politicamente le tracce, il voltagabbana Gabriele Cecca e Piero Girardi che oramai non sa più né di sale né di pepe. Pare che ieri Girardi stesse ad un matrimonio e che avrebbe telecomandato il Vice Sindaco Tina Cacciapaglia di non partecipare al Consiglio per poi puntualmente partecipare.

Da registrare la presenza dell’intera opposizione, compatta nel far valere la propria ragione ovvero il rispetto della legalità.

Peccato che l’immenso Eduardo De Filippo non è più tra noi. Chissà quante altre bellissime commedie ci avrebbe regatato ispirandosi alle continue sceneggiate del Comune di Santeramo.

E moh? Boh! Quando sarà convocato il quinto consiglio comunale per la serie “non c’ero, ma se c’ero dormivo”? Anche se la peggiore amministrazione è sempre migliore del più bravo commissario, credo che questo mio personale convincimento possa avere un’eccezione in questa fase storica per il bene di Santeramo, dei Santermani e del loro futuro.

 

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