Oggi, undicesimo giorno di novembre 2017, ascoltiamo e leggiamo:
TGR 1 h. 8.oo, notizia di apertura: “ CAOS SULLA TASSA RIFIUTI, in molti Comuni bollette gonfiate”;
La Repubblica: “ Tassa sui rifiuti gonfiata: per anni abbiamo pagato il doppio”;
Corriere della Sera: “ Abbiamo pagato la Tari gonfiata?… c’è parecchia confusione sulla tassa sui rifiuti; su di essa alcuni Comuni hanno commesso errore facendo pagare ai cittadini più del dovuto”
Ad accorgersi che nel versamento della tassa qualcosa non andava un giovane parlamentare del Movimento5Stelle che, confortato dal parere del suo commercialista, ha presentato interrogazione parlamentare, motivando che il suo Comune di residenza, Polignano a Mare, aveva applicato la quota variabile a tutte le pertinenze dell’utenza domestica, compresi box e cantine”.
Di Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, la dichiarazione: “ trattasi di errata comprensione della legge di primo livello, secondo la quale la TARI, per la parte variabile, va applicata soltanto all’abitazione e non anche alle pertinenze”;
TG2 delle ore 13: “ molti Comuni avrebbero gonfiato la TARI, tassa sui rifiuti, applicando gli stessi criteri sia sull’abitazione che alle pertinenze. Il Ministero dell’Economia darà in tempi brevi le indicazioni per verificare se si sono pagate quote non dovute e come verranno restituite. Intanto si può presentare un ricorso individuale per i contributi pagati fino a cinque anni fa. I tecnici consigliano di aspettare anche i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate”.
Questo, in sintesi, quanto abbiamo ascoltato o letto in questa prime ore di oggi sabato 11 novembre 2017.
Musica per le orecchie e le convinzioni mai sottaciute, anzi sempre rese pubbliche, di Michele Digregorio. Dopo circa tre anni di personale esposizione, comunicati stampa e conferenze varie, il nostro ragioniere che con i numeri va a nozze, vede oggi ufficialmente riconosciuta la validità del denunciato errore di chi, risiedendo a Palazzo di Città, a dismisura ha fatto lievitare un prelievo così pesantemente sofferto da centinaia e centinaia di famiglie.
Si lecca qualche ferita l’insegnante di religione che vedendo in Digregorio il Masaniello dell’ultim’ora, contro di lui aveva indirizzato la sconclusionata filippica “… ma guarda cosa deve capitare a questo nostro paese. Ci dobbiamo sentire le predicozze dell’ex sindaco Digregorio artefice dello sfascio che ho trovato in Comune. Artefice del nulla che ha prodotto per la nostra comunità in decenni di sua attività politica. Un ex sindaco deve avere il buon gusto di tacere per il sol fatto di conoscere quanto gravoso sia il compito di guidare il Governo della Comunità cittadina. Un ex sindaco dovrebbe essere Padre Nobile della propria città incoraggiando e sostenendo il Sindaco in carica a prescindere dalle proprie appartenenze politiche. Ma tant’è, Questi sono valori troppo importanti e alti per essere patrimonio di Digregorio. Non si smentisce!”.
Possiamo mai accettare che un ex sindaco deve sottacere la dannosa incapacità di un primo cittadino a saper interpretare e applicare al meglio una disposizione normativa?
Quanto al profondo rosso lasciato in eredità dall’insegnante di religione ai 5Stelle oggi a Palazzo di Città può essere mai valida la disinvolta giustificazione “ ancora una volta devo chiarire, come ho fatto in campagna elettorale, che le somme di anticipazione di cassa del nostro Comune che hanno determinato disavanzo rientreranno dal recupero delle somme evase dei tributi e tasse comunali che in questi anni ha avuto un aumento esponenziale per responsabilità di chi ha invitato a non pagare”?
Se i conti effettuati e da Digregorio resi pubblici su quanto l’Amministrazione dovrebbe restituire ai cittadini, ingiustamente da TARI “tartassati”, dovessero risultare esatti, prepariamoci a qualcosa di ben diverso da “rientro”. Molto probabile che pianto si aggiunga a pianto.