Si parlerà di soluzioni oggi alle ore 19.00 presso la Sala Giandomenico del Palazzo Marchesale in un pubblico incontro organizzato da “LeAli per Santeramo”
Ha fatto sentire la sua voce di dissenso la Confesercenti di Santeramo che in una nota “stigmatizza e condanna il comportamento dell’Amministrazione comunale per non aver promosso ed attuato una fase di consultazione delle categorie produttive della città prima dell’approvazione in Giunta e/o in Consiglio Comunale dei provvedimenti relativi alle aliquote TARI e TASI.
La Confesercenti giudica fortemente lesivo degli interessi delle imprese cittadine, le determinazioni dell’Amministrazione comunale circa l’esosità delle tariffe e l’ambiguità e l’indeterminatezza del Regolamento Comunale della TARI che non avrebbe previsto una griglia di esenzioni per le attività imprenditoriali che producono rifiuti non assimilabili agli urbani, per gli spazi non produttivi di rifiuti, per le categorie di rifiuti sottoposti a vigilanza sanitaria/veterinaria allo smaltimento dei quali provvede direttamente l’impresa come previsto da leggi nazionali ed europee”.
Levata di scudi contro l’amministrazione d’Ambrosio anche per il coordinamneto politico “LeAli per Santeramo” che organizza oggi alle ore 19.00 presso la Sala Giandomenico del Palazzo Marchesale un pubblico incontro nel quale saranno illustrate le soluzioni, dopo aver spiegato perché la TARI E’ STATA TRIPLICATA. “Se nell’anno 2014 i costi di esercizio sono rimasti pressoché invariati e la percentuale di copertura del “gettito” per l’anno 2013 era quasi del 100%, come sono giustificati gli aumenti?
Caro Sindaco, – scrive “LeAli per Santeramo” in una nota – a noi sembra spropositato addebitare € 200.000,00 quale 50% di costi generali del personale dipendente che segue il servizio. Riteniamo abnorme l’addebito di € 80.000,00 (pari al 50% del personale addetto all’Ufficio Tributi). A queste cifre vanno aggiunti i costi per l’accertamento, riscossione e gestione del contenzioso. Che dire dell’importo pari a € 25.000,00 per le spese di fotocopie, acqua, pulizie ecc.?
L’art. 1, comma 654, della Legge 27/12/2013 n.147 prevede che i Comuni devono assicurare la copertura integrale dei costi di “investimento” e di “esercizio”. Riteniamo che si possa, anzi si deve, evitare l’aggravio dei cosiddetti “costi comuni” (costo previsto: € 305.000,00). Questa semplice correzione significherebbe una riduzione di circa il 10% delle tariffe.
Ma chi ci amministra, si è reso conto dei gravi errori commessi? Che, per le tariffe “non domestiche”, sono state elaborate previsioni su dati palesemente inesatti contabilizzando una quantità inferiore delle superfici, mentre i contribuenti pagheranno sulle superfici reali e quindi, con maggiori incassi per il Comune?.
La semplice correzione di questo errore comporrebbe una ulteriore riduzione di circa il 30% delle tariffe” conclude la nota.
* Clicca qui e leggi la lettera al sindaco scritta dal rag. Michele Di Gregorio, già sindaco di Santeramo.