SOFFOCA LA FIGLIA DI 3 MESI, ECCO COSA E’ ACCADUTO

Un 29enne di Altamura è stato arrestato per aver soffocato la figlia di tre mesi mentre era ricoverata in ospedale.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, Nucleo Investigativo ed i Carabinieri della Compagnia di Altamura, hanno tratto in arresto DIFONZO Giuseppe, classe 1987, di Altamura, accusato dell’omicidio della figlia di soli tre mesi, consumato nella sera tra il 12 ed il 13.02.2016 all’interno del Reparto di Pediatria dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari, in cui la stessa si trovava ricoverata dall’11.02.2016

Le indagini avviatesi dal momento del decesso della piccola fino al mese di giugno 2016, portate avanti con il massimo impegno e la massima determinazione, hanno consentito di appurare che la bambina, nata il 29.10.2015, nei tre mesi di vita era stata più volte ricoverata sempre a causa di “riferite cianosi, difficoltà respiratorie, crisi dispnoiche”, condizioni mai riscontrate durante i ricoveri ospedalieri, in occasione dei quali era stata sempre monitorata e non era stata rilevata alcuna anomalia, ad eccezione di quanto accaduto la mattina del suo ultimo giorno di vita allorquando, intorno alle ore 12,30, la stessa era stata colta da una crisi respiratoria, “apparentemente” riconducibile ad inspiegabili motivi di salute, in circostanze che vedevano presente in stanza, all’interno dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari, esclusivamente il papà ed in assenza di problematiche cliniche che potessero giustificare anche questo episodio occorso alla bambina.

Gli esiti investigativi hanno consentito di accertare che la neonata deceduta era stata destinataria di diverse azioni aggressive e violente ordite ai suoi danni dal padre DIFONZO Giuseppe, soggetto portatore della “Sindrome di Munchausen”, verosimilmente trasferita “per procura” alla figlia subito dopo la sua nascita, consistite in plurimi tentativi di soffocamento, la cui portata aveva assunto nel tempo un aspetto via via più aggressivo ed incalzante, fino alla maturazione del proposito omicidiario, portato a compimento con freddezza e premeditazione, nella notte tra il 12 ed il 13.02.2016

Durante tutto il periodo delle indagini l’arrestato ha mutato più volte versione dei fatti, pur di arrivare a far credere agli inquirenti che la notte dell’omicidio della figlioletta non si trovasse da solo in stanza con lei, venendo però smentito dalle risultanze procedimentali

L’attività svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari, diretti dal Ten.Col.Riccardo Barbera e dal Magg. Francesco Zio, di concerto con i Carabinieri della Compagnia di Altamura, si è svolta in totale sinergia con questa Procura della Repubblica, con una dedizione ed un impegno esemplari per tutto il periodo delle indagini, ivi compresi gli ascolti di numerosi soggetti protrattisi fino a tarda sera, nonché con l’impiego di raffinate tecniche investigative che hanno consentito di addivenire in tempi brevi alla soluzione di una caso di rara difficoltà, in relazione alla sindrome di cui l’indagato è risultato portatore nonché al contesto familiare in cui l’ideazione del delitto è maturata, alle caratteristiche personologiche del soggetto, al luogo in cui il crimine è stato commesso ed al legame filiale con la vittima.

Sembra trattarsi del primo caso di omicidio consumato da un soggetto portatore della “Sindrome di Munchausen per procura” scoperto in Italia e posto in essere dalla figura paterna.  

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