In presenza della maggioranza dei dirigenti, soci fondatori e invitati, la riunione è stata presieduta dal Presidente, Prof. Avv. Filiberto Palumbo.
L’ordine del giorno prevedeva l’esame della situazione politica alla luce dei più significativi avvenimenti che, di recente, hanno segnato la vita politica all’interno dell’Italia e dell’Unione europea.
Particolare attenzione è stata riservata all’attuale geografia politica in Italia e alle logiche che i Partiti ormai perseguono pur di mantenere i loro equilibri nell’ambito del potere generalizzato, ignorando ogni loro originaria ideologia.
Ben presto, a seguito dei numerosi interventi, la situazione politica in Italia si è mostrata del tutto allarmante e, come tale, fonte di assolute incertezze.
Ciò ha contribuito a rafforzare il proposito del nuovo Partito, vale a dire quello di creare una grossa e stabile formazione di centro, cui resterà affidato il compito di contribuire a riequilibrare le forze politiche presenti in Parlamento.
Si è detto che bisogna pensare a una nuova legge elettorale che sia rispettosa del ruolo primario che spetta al Cittadino all’interno della Politica e della Pubblica Amministrazione; bisogna incoraggiare chi si è allontanato dalla vita politica, spesso rinunziando anche all’esercizio del suo diritto di voto; bisogna indicare ai giovani la via migliore per partecipare attivamente alla Società, evitando le cc.dd. “fughe di cervelli” che impoveriscono sensibilmente il nostro Paese; bisogna migliorare la Sanità e la Giustizia, la cui gestione da sempre rappresenta il biglietto da visita di uno Stato civile.
Ulteriore oggetto di discussione è stato quello relativo alla presenza in Italia di sempre più numerose sigle politiche che richiamano direttamente, o solo indirettamente, la Democrazia cristiana. Il riferimento, fatto dal Presidente di NDCE, è stato soprattutto al contenzioso che si è generato a seguito di ricorsi alla giurisdizione, promossi da chi ritiene di essere l’esclusivo proprietario di quel glorioso simbolo.
L’esame della giurisprudenza, maturata a seguito del contenzioso tra DC e UDC, porta alla conclusione condivisibile secondo cui a UDC non può essere negato il diritto a utilizzare il simbolo della DC storica e neppure la dicitura “Libertas”. Ciò in quanto, così come è stato ribadito dalla Sezioni Unite della Corte di Cassazione, “il Partito della democrazia cristiana non è la storica Democrazia cristiana, e … va esclusa, perché mai dimostrata, alcuna continuità che abbia rilevanza giuridica tra le due associazioni”. A seguito di tale sentenza, “il partito di Pizza non può quindi rivendicare l’uso del simbolo con la scritta Libertas e allo stesso tempo non può essere negato all’Udc il diritto di utilizzarlo” .
E’ stato rilevato nel corso dell’ampia discussione – che ha caratterizzato la seduta del Consiglio nazionale NDCE – che, per quanto il contenzioso di che trattasi abbia interessato soggetti diversi (DC e UDC), l’interpretazione data dalla Corte suprema interessa anche gli altri Partiti politici, che adottano il simbolo DC – Libertas e, dunque, anche Nuova Democrazia Cristiana Europea che, peraltro, presenta notevoli elementi di novità e di diversità rispetto al vecchio Partito. Al che va aggiunto che vi è ancora massima incertezza sull’esistenza in vita della vecchia formazione politica, dal momento che il Tribunale di Roma ha, di recente, invalidato le deliberazioni del Congresso nazionale DC del 10/11 novembre 2012 e tutti gli effetti ad esso consequenziali.
Durante l’incontro di Bari, si è anche discusso della linea politica che il nuovo Partito dovrà adottare nel prossimo futuro e si è convenuto sulla necessità di essere presenti alle prossime competizioni elettorali, indicando la propria linea politica in via autonoma o anche in stretta sintonia con altre formazioni politiche compatibili, che possano condividere l’impegno di NDCE a restituire ai Cittadini il controllo della vita politica.
Tanto valga all’interno del nostro Paese, in Europa e in tutti i luoghi ove sono presenti Cittadini italiani che intendono partecipare a un programma di libertà, di rispetto dei diritti, di garanzie per i più deboli e, soprattutto, di riconoscimento ai più giovani della loro legittima aspirazione a contribuire, con lo studio e con il lavoro, alle sorti della nostra Nazione.
Il Presidente Filiberto Palumbo, a conclusione dei lavori, dopo aver dato atto dell’apertura di numerose nuove Sezioni del Partito e della nomina di altrettanti Coordinatori, ha invitato il Consiglio direttivo e tutti coloro che si riconoscono nella nuova formazione politica ad avviare il tesseramento in tutto il Paese.
UFFICIO STAMPA DELLA NDCE – BARI