SI CONTINUA A CREDERE ALLA BEFANA   …E ANCHE A BABBO NATALE!

C’è chi ancora non si è allineato alla considerazione che il sindaco di Santeramo ha nei confronti dei suoi cittadini.

Oggi  14 ottobre sarebbe dovuto essere il giorno della verità, sarebbe dovuta terminare la sperimentazione dell’inversione del senso di marcia di via Iacoviello e delle nuove fermate dei pullman della Sita. Così aveva detto il sindaco durante una riunione di fine agosto con i commercianti.
Alcuni di loro ci avevano creduto, così come i nostri piccini credono alla befana, anche in età avanzata. Ma loro lo fanno per convenienza, fanno finta di credere alla vecchietta che a bordo di una scopa volante fa il giro dei camini per distribuire a buoni e cattivi la classica calza colma di cioccolatini o carbone. Infatti se proviamo a chiedere in camera caritatis se esiste la befana, loro ci osservano e sorridono.

Non è da condannare la fiducia nel buon senso di questi amici commercianti così come quella di molti santermani, questa, anzi, è da ammirare a valorizzare. Ciò che lascia tutti sgomenti, è il comportamento del sindaco D’Ambrosio. Può  essere accettata qualunque sua decisione, possiamo subire anche il suo stravagante modo di amministrare, le sue scelte sbagliate, i suoi protagonismi, le sue valutazione palesemente errate, ma non possiamo assolutamente accettare di essere presi in giro, non possiamo accettare bugie e menzogne a raffica. Un sindaco non può insegnare questo.

Come faceva notare un nostro lettore in un commento di qualche giorno addietro, il sindaco di Roma Ignazio Marino è stato costretto a dimettersi per alcuni scontrini di troppo e per una piccola bugia detta in occasione della visita a Philadelphia di Papa Francesco.
Quale destino sarebbe toccato al nostro prof. D’Ambrosio per tutte le bugie raccontate in oltre tre anni di amministrazione se fosse sindaco di un paese diverso da Santeramo?

Fate vobis!

Intanto i commercianti di via Iacoviello quest’oggi hanno protocollato la raccolta delle oltre 2500 firme con la richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto.

Questo il testo della richiesta:

BUONGIORNO SANTERAMO, BUONGIORNO

Oggi è il 14 Ottobre data entro cui il sinnaco si era impegnato a presentare alla cittadinanza i dati “raccolti” della “ propagandata sperimentazione”. Come anticipato ieri, eravamo sicuri che fosse una chiacchiera e che nulla sarebbe successo. E’ stato solo un tentativo maldestro di prendere tempo e sperare che la nostra opposizione scemasse da sé. Spiacente, non abbiamo SCEMATO.

Questa mattina una delegazione del Coordinamento commercianti Via Jacoviello-Piazza Divagno e del Movimento “Noi con Salvini-èPolitic@” si è recata alla casa Comune per protocollare le 2570 firme raccolte nei giorni scorsi per chiedere la revoca delle ordinanze n. 26 del 14/7/2015 a firma del Comandante della Polizia Municipale Magg. Dott. Vincenzo Caporusso e n.35 del 10/8/2015 a firma di persona ignota.

Inoltre è stata fatta richiesta di adunanza aperta del Consiglio Comunale per poter finalmente discutere nel merito delle ordinanze con una procedura che permetta di intervenire anche a soggetti riconosciuti al di fuori dei soli consiglieri comunali.

Noi le stiamo provando tutte per ottenere un confronto serio e costruttivo con l’amministrazione comunale, finora abbiamo ricevuto solo chiacchiere, false promesse e chiusura ad ogni forma di dialogo.

A questo punto ci siamo veramente stancati …

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3 comments

  1. Criminali di politici andate via. Presto farete la fine che meritate, andrete a chiedere l’elemosina.

  2. A Santeramo possono fare quello che vogliono e anche di più. Non ci sono uomini e donne, ma pecoroni. Nessuno si lamenta, si tira avanti alla giornata e il nostro paese è ridotto al peggio. Che schifo di gentaglia, non chi ci amministra ma la maggior parte delle persone. Buonanotte gente continuate a dormire che vi fa bene e miraccomando non vi esponete a niente che tira vento e vi potreste raffreddare.

  3. Il grillo parlante

    Ormai, per loro, decisori, è una questione di principio e saranno irremovibili. A pensarci bene, una questione di lana caprina (un senso di marcia! mentre tutto va a rotoli) che è diventata “la questione”. La rappresentazione più alta di cattiva e anacronistica amministrazione.
    C’è solo una cosa da fare: formalizzare il dissenso ormai diffuso e chiedere in massa che si dimettano, tutti. Troppa troppa incompetenza. D’altronde se all’epoca son stati votati, ora possono essere anche sfiduciati dalla popolazione. Democrazia! Avanti, basta dormire.

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