SCIUPATO PER SANTERAMO IL VOTO A SCARAMUZZI. NOTE FINALI

Nella sua carriera politica già tre tentativi falliti per essere eletto consigliere comunale.

In questa competizione amministrativa, Scaramuzzi Maurizio si presenta con la lista P. IVA.”. Ha scambiato verosimilmente il Comune di Santeramo per una succursale delle Agenzie delle Entrate. Questa “cosa” si è formata da sola nel corso del periodo più duro della pandemia quando gli esercenti autonomi, muniti di partita IVA, hanno giustamente protestato diverse volte nei confronti del Governo nazionale per l’inadeguatezza e per i ritardi della concessione e della liquidazione dei ristori per faro fronte, sia pure in parte, alle rilevanti perdite economiche causate dal blocco delle varie attività. Anche Bari è stata sede di queste proteste. Ma da queste proteste a farne una lista per le amministrative è una lapalissiana forma di strumentalizzazione verso quella grande e spontanea mobilitazione nella consapevolezza che il piccolo Comune di Santeramo o un qualsiasi altro Comune d’Italia nulla può dare per i titolari di partita IVA se non andare incontro con piccoli pannicelli caldi se non addirittura tiepidi. Il Comune stesso ha bisogno di “ristori”, e anche in grande quantità. Allora Scaramuzzi, ammalato di sfrenata ambizione, sta provando a cavalcare questa protesta che, mi pare, si sia notevolmente acquietata. Se la poteva tranquillamente risparmiare.

Scaramuzzi, poi, non è nuovo ad affacciarsi in politica. Nel 2007 è stato candidato nella lista di “Centro Destra per la Puglia” a sostegno del candidato sindaco Vito Lillo. Ottenne 82 preferenze. Nel 2012 è stato candidato nella lista “Fini Futuro e Libertà” a sostegno del candidato sindaco Vito Zeverino. Concluse la sua competizione con 142 preferenze. Nel 2017, invece, è stato candidato e capolista di “Amiamo Santeramo”, a sostegno del candidato sindaco Franco Nuzzi. Le preferenze sono state 159. Sempre nelle elezioni amministrative del 2017, Scaramuzzi è stato uno degli sponsor principali se non il “number one” per la candidatura a sindaco di Franco Nuzzi.

Questa volta, stanco di essere alle “dipendenze”, si è messo in proprio. Ognuno è libero di provarle tutte per soddisfare la propria recondita aspirazione. Solo che, anche in questa tornata, resterà al palo. Non solo non sarà eletto sindaco ma credo che sarà difficile la sua elezione a consigliere comunale che è l’obiettivo che Scaramuzzi si sia posto intimamente di raggiungere. Nei cinque anni trascorsi non vi è traccia del suo impegno politico sull’attività amministrativa del Comune di Santeramo. Votare Scaramuzzi, allora, è un voto sciupato. E’ come tenere la luce accesa in pieno giorno in una stanza assolata, come tenere il rubinetto dell’acqua aperto senza farne uso, come acquistare un quotidiano e usarlo per imballaggi senza nemmeno sfogliarlo.

Note finali

  1. Per quanto può essere incisiva la mia parola che vale poco più di niente, invito tutti i Santermani a recarsi alle urne. L’astensionismo nuoce alla democrazia. I motivi per disertarle sono diversi. Nessuno si faccia scoraggiare. La protesta, se del caso, la si fa dopo in altre democratiche forme.
  2. Per quanto mi riguarda e fino al 12 giugno, come promesso con la news del 26 aprile u.s., non scriverò più nulla sulle amministrative di Santeramo né provvederò a mettere in rete comunicati stampa o promozioni di iniziative elettorali. Silenzio assoluto e, come persona libera, mi godrò non senza divertimento la campagna elettorale. Farò collezione dei santini, un hobby che curo dal 1995.
  3. Il 12 giugno si voterà anche per cinque referendum sulla giustizia. Invito i nostri cari lettori a votare ma solo se hanno la piena comprensione del loro contenuto. Diversamente è meglio non votare. In questo caso dal Presidente di seggio possiamo richiedere solo la scheda per le amministrative o per quel referendum di cui si è compreso il significato.
  4. A tranquillità di tutti non ho interessi personali di nessun genere. Né suoli nel comparto 2. Quando si hanno interessi personali, si nuota sott’acqua. E sott’acqua si tiene la bocca chiusa. La mia, invece, è aperta e la mia penna non ha mai avuto padroni. Mi dicono che le mie news (una in particolare) sui candidati sindaci hanno fatto scalpore sui social, anche in maniera esagitata. Mi sono divertito solo a sentirlo. Ai miei tempi, sotto “i traine” (il traino) che si ritiravano dalla campagna, c’erano due cose: “u lambere” (un piccolo lume a petrolio) che indicava la posizione del mezzo quando era buio e “u chene trainire”, un volpino che al solo vedere un estraneo che non fosse il carrettiere, abbaiava alla forsennata maniera. I commenti? Come tanti “chene trainire” che, invece, di provare a contro ribattere politicamente e in maniera documentata, hanno abbaiato, segno di nervosismo e viatico verso la certa sconfitta elettorale.
  5. L’unica cosa che mi ha mosso a scrivere la verità sul profilo politico (e non personale che ho sempre rispettato) dei candidati alla carica di sindaco, è la speranza che la prossima persona che sarà eletta a questa carica prestigiosa, faccia presto dimenticare gli ultimi dieci anni della vita amministrativa locale, i peggiori di tutta la storia santermana. Chi non accetta e non ha argomenti per misurarsi seriamente con questa verità è solo perché la sua conoscenza storica amministrativa arriva fino sulla punta del naso.

Buon voto a tutti.

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