SANTERAMO DEVASTATA

La Protezione Civile non ha funzionato perché considerata dal sindaco come gruppo di rappresentanza.

Lunedì 16 gennaio le scuole a Santeramo continueranno a restare chiuse. E’ L’emblema di una città devastata dalla neve che non si riesce ancora a smaltire. Solo questa mattina me ne sono personalmente reso conto dopo diversi giorni chiuso in casa per impraticabilità delle strade. Mi hanno particolarmente colpito i cumuli di neve alti diversi metri un po’ ovunque. Li ho definiti i “Monte Bianco” di Santeramo. Mai visti così prima. Ve n’è uno, ad esempio, in Piazza Municipio che resta ancora completamente innevata, proprio sotto il portone del Palazzo Municipale che doveva essere la sede operativa per aggredire in tempo reale l’emergenza portata nella calza della Befana. Non carboni, ma neve in questo nuovo anno. Gli alberi sono stati martirizzati. Quello delle carrube in Piazza del Lago, demolito completamente. Nella villa comunale sembra sia passato Attila. Stessa cosa nel giardinetto infondo a Via Roma e dinanzi al Balilla. Figurarsi in campagna. E’ ancora presto per la conta dei danni che risulteranno molto pesanti. Peggio ancora per gli allevatori e il loro bestiame. La mancanza di acqua e di elettricità in alcune zone di Santeramo ha accresciuto lo sconforto e i disagi. Terrazze e balconi si svuotano dalla neve depositandosi su quella già abbondante sulle sedi stradali. Lastre di ghiaccio pendono pericolosamente dai prospetti di tante abitazioni. Strade e stradine interne del centro abitato sono ancora impraticabili nonostante i tardivi interventi di sgombero dei cumuli di neve. Tanti altri dettagli sono sfuggiti sicuramente questa mattina all’occhio dell’osservatore.

Una grande emergenza, quindi, che andava affrontata con grande determinazione e capacità operativa. E dentro questa emergenza, mille emergenze che nessuno potrà mai raccontare con dovizia di particolari se non raccogliendo i racconti personalizzati di tanti generosi volontari che continueranno a muoversi sul territorio anche per i prossimi giorni, di Carabinieri e Militari, Vigili Urbani ed operatori sanitari, di gente semplice e disinteressata che fra qualche mese non andrà a chiedere il voto in cambio per le elezioni amministrative. Si, perché taluni come sciacalli lo hanno fatto anche per questo. Fossimo stati colpiti da emergenza più seria, poveri noi. Per nostra fortuna è stata solo neve. Ma proprio perché è stato un nulla rispetto – ad esempio – ad un devastante terremoto, dobbiamo preoccuparci di più. Il sistema amministrativo ha fatto flop. Il gruppo santermano della Protezione Civile non ha retto. E’ arrivato impreparato a gestire collegialmente il momento, nonostante sforzi personali che ci sono sicuramente stati. Sembrava essere il fiore all’occhiello del sindaco ma alla fine è risultato essere un giocattolo di carta. La Protezione Civile è stato “manovrato” dal suo massimo responsabile come gruppo di rappresentanza un po’ belle hostess in un miting; le divise come abiti che infondevano fiducia alla vita dei cittadini, un po’ quelle quasi di cartone di Mussolini ai soldati italiani sul fronte russo nella seconda guerra mondiale; i mezzi per perlustrare il territorio come turisti. Senza “soldati” le guerre non si vincono. E’ quello che è successo a Santeramo e che ha fatto gridare D’Ambrosio alla necessità di chiedere tardivamente soccorsi e di scaricare le sue responsabilità su quelle del suo consigliere personale e Presidente della Regione Michele Emiliano. La macchina comunale non ha funzionato, il suo autista ne è il massimo responsabile. Ne avremo ancora per diversi giorni se saremo graziati da altre annunciate perturbazioni.

Lunedì, dicevamo, scuole ancora chiuse. I ragazzi resteranno a casa mentre chi doveva rimanerci in maniera definitiva già da tanto tempo, andrà in giro per mettere toppe clientelari un po’ qua e un po’ là mentre la nostra amata città continuerà a rimanere devastata. Se in maniera obiettiva e sincera si analizzasse con calma l’accaduto e di come è stato superficialmente affrontato, tutti ma proprio tutti canterebbero che l’emergenza vera non è stata in fin dei conti la neve. Per Santeramo l’emergenza reale rimane ancora D’Ambrosio.

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4 comments

  1. E chi sarebbe il più competente di lui?
    Chi avrebbe fatto tutto questo come lui?
    Ma lo capite che non c’erano i mezzi per poter agire? E che il comune aveva potere limitato in quanto solo la regione aveve i mezzi necessari a tale catastrofe!

  2. Leggo l’articolo ma non capisco cosa si sarebbe potuto fare x gli alberi…..A volte i giornalisti o devono limitarsi a raccontare la cronaca o nel caso si voglia fare denuncia essere propositivi e non credo che la protezione civile se avesse fu zionato sarebbe andata in giro x campi a sbattere gli alberi…..Poi ognuno la vede a modo suo…..Ma un po’ di buona logica non guasta….

  3. Nessna amministrazione fin ad oggi ha fatto quello che ha fatto il nostro sindaco fin ora!
    Se invece di parlare ed andare a trovare ogni minimo caso per polemizzarlo e criticarlo, si prendesse una pala e si cominciasse a spalare ed a sistemare, nel nostro piccolo il paese, vivremmo tutto questo disagio meglio!

  4. Ha fallito ed è un fallimento totale il primo cittadino,, dasse le dimissioni, è lasciasse tutto a chi più competente di lui,,

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