La Regione di Vendola regala 750 nuovi posti letto a diversi ospedali pugliesi. Costo 29 milioni di euro. A Santeramo zero posti. “Alla faccia del bicarbonato di sodio” avrebbe esclamato il mitico Totò.
Udite, udite, cari amici lettori, o meglio, leggete, leggete! In vista delle prossime elezioni regionali, la Giunta Vendola ha fatto graditi regali ad alcuni Ospedali della nostra Regione. Con una deliberazione adottata il giorno 11 marzo scorso, sono stati impegnati 29 milioni di euro per 750 nuovi posti letto in alcuni ospedali chiusi dal famoso piano di rientro come quello di Santeramo. Ecco i regali nella provincia di Bari: il vecchio ospedale di Altamura avrà 16 posti pur avendo il nuovo Ospedale della Murgia a soli 6 chilometri; 10 per Gravina che dista dal nuovo ospedale soltanto 4 chilometri; 32 per Bitonto; 36 per Ruvo; passeranno da 24 a 40 i posti letto per gli ospedali di Gioia del Colle, Noci, Gruppo Appula e Conversano. Per i Comuni beneficiari, sono sicuramente regali graditi. Per l’Ospedale di Santeramo, chiuso come altri prima citati, lontano 25 chilometri circa dall’Ospedale della Murgia, senza che vi siano mezzi di trasporto e con la strada di collegamento con Altamura che fa paura, posti letto zero. “Alla faccia del bicarbonato di sodio” avrebbe esclamato il mitico Totò. Zero posti letto per i Santermani pur avendo il compagno Vendola una Amministrazione Comunale amica e pur avendo il Sindaco D’Ambrosio un consulente personale che risponde al nome di Michele Emiliano. Con tutti questi santi in paradiso che farebbero tremare il mondo, i Santermani sono stati ancora una volta penalizzati da scelte spiccatamente clientelari. Forse perché hanno calcolato che il consenso elettorale regionale sarà maggiore nei Comuni premiati e, forse, scarso a Santeramo. Per l’Ospedale locale, quindi, è una discriminazione bella e buona che procurerà a tutti e, in particolare, alle persone anziane ed ammalate. Una immediata seduta straordinaria del Consiglio Comunale si renderebbe necessaria come pure, far sentire con unica voce un “do di petto” di protesta e di proposta da parte di tutti.