Sullo spinoso argomento mensa, Consiglio Comunale giovedì 3 novembre.
Rissa sfiorata ieri sera nella riunione dei capigruppo consiliari per decidere la data di convocazione del consiglio comunale. All’ordine del giorno, lo spinoso argomento del nuovo appalto della mensa scolastica, correlato alle sorti occupazionali delle diciotto donne santermane che per una trentina d’anni hanno svolto egregiamente questo servizio.
Nel corso della riunione, il capogruppo e segretario del PD Marcello Putignano ha avuto modo di rimproverare il capogruppo di Innoviamo Paolo Silletti per la strumentalizzazione politica che starebbe facendo sul caso.
Rimprovero, ovviamente, che Silletti ha rimandato al mittente con la sottolineatura che quella definita da Putignano come strumentalizzazione politica, altro non è che la solidarietà di Innoviamo nei confronti delle donne, giunte alla terza settimana di lotta nel palazzo municipale.
Che paradosso! Il bove che dà del cornuto all’asino.
Invece di battersi il petto per non aver speso sinora una sola parola di solidarietà alle donne in lotta; invece di tirare la giacca al suo sindaco per l’epilogo a cui si starebbe arrivando ; invece di sollecitare la convocazione del consiglio Comunale la cui richiesta risale al lontano 15 ottobre 2016 per iniziativa di cinque consiglieri comunali (Francesco Caponio, Giovanni Riviello, Camillo Larato, Giovanni Volpe e Paolo Silletti), Marcello Putignano ha accusato di strumentalizzazione chi da sempre si sta impegnando per ben risolvere questo problema.
“Il mondo sta cambiando!”, avrebbe esclamato il compianto Alberto Di Leone.
Per la cronaca, il Consiglio è stato convocato per giovedì 3 novembre (sic!) ad un anno esatto dalla seduta del 3 novembre 2015 quando a maggioranza fu deliberato l’atto di indirizzo di revoca dell’appalto mensa.
Questa volta che Consiglio sarà? Quello del “fuggi fuggi?”. Speriamo di no. Circola voce, infatti, che nel caso in cui il Consiglio riconfermerà la revoca della gara di appalto, qualche amministratore e/o dirigente potrebbe rimetterci di tasca propria.
L’auspicio di tutti, invece, è che il Consiglio Comunale sappia assumersi dignitosamente le proprie responsabilità nell’interesse delle donne mensa in lotta che, ovviamente, saranno in prima linea a guardare negli occhi e ad ascoltare i consiglieri coraggiosi che parteciperanno e che prenderanno la parola.