RICORSO AL TAR PER L’INVERSIONE DI VIA IACOVIELLO

Nota esplicativa dell’Avvocato Daniela Digregorio, lo stesso legale del ricorso precedente per la fermata dei pullman in Via Gioia.

 

Giovedì 8 ottobre è stato presentato il ricorso al Tar Puglia avverso l’ordinanza dell’inversione del senso di marcia su Via Iacoviello per iniziativa del Coordinamento dei Commercianti della stessa Via Iacoviello e Piazza Di Vagno, perché ritenuta illegittima e lesiva degli interessi dei promotori. Il ricorso muove dalla considerazione che la città di Santeramo, sin dal settembre del 1991, è dotata di un piano del traffico, mai messo in discussione da nessuno e tuttora vigente la cui essenza fondamentale era la circolazione rotatoria dell’intero flusso veicolare cittadino che interessava in maniera omogenea i corsi Tripoli ed Italia, avendo come anello di congiunzione proprio Via Iacoviello. Un piano sensato e pensato per migliorare la mobilità cittadina e le condizioni del centro storico del Comune e di ridurre l’inquinamento atmosferico ed acustico, tant’è che a distanza di 24 anni e sino all’ordinanza di inversione dell’agosto scorso, ha ben funzionato con buona pace dei cittadini, degli innumerevoli utenti dei mezzi pubblici e degli esercenti commerciali ubicati in questo anello urbano. Poi il colpo di scena dell’inversione di Via Iacoviello con tutta la protesta che ne è conseguita e che è tuttora viva ed energica. Nel merito della questione, riportiamo integralmente la nota esplicativa dello studio legale dell’Avvocato Daniela Digregorio che ha curato la formulazione di questo ricorso dopo quello proposto in nome e per conto di un noto esercizio commerciale di Via Gioia di cui ci siamo occupati molto recentemente informando i nostri lettori della decisione di sospensiva decretata dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per la fermata dei pullman in Via Gioia, poi riproposta per motivi d’urgenza con altra ordinanza dal Comando di Polizia Municipale.

Ecco la nota esplicativa:

E’ accaduto, quindi, che il Responsabile del Comando di Polizia Locale con l’adozione dell’ordinanza impugnata è in realtà intervenuto, arbitrariamente e senza ragione, a modificare e stravolgere uno strumento di pianificazione territoriale rappresentato appunto dal piano del traffico, di qui l’illegittimità dell’ordinanza in parola per incompetenza dell’autorità emanante. L’atto impugnato, inoltre, si appalesa illegittimo per difetto di motivazione. Ed invero, alcun accertamento tecnico che evidenziasse il superamento dei limiti di inquinamento da traffico veicolare e dunque la necessità di intervenire per tutelare la salute pubblica è stato condotto nel merito. L’ordinanza in parola, pertanto, si fonda su mere presunzioni e non già su prove concrete. La legittimità di un simile operare non potrebbe rinvenirsi certo nella volontà dell’organo di indirizzo politico, comunicata per le vie brevi al Servizio di Polizia Locale, di decongestionare il traffico urbano e ridurre l’inquinamento atteso che giammai l’organo politico avrebbe potuto impartire una direttiva che modifica le previsioni contenute in uno strumento urbanistico di pianificazione territoriale operando per le vie brevi. L’ordinanza in questione, inoltre, è affetta da nullità per difetto di sottoscrizione atteso che la indecifrabilità della firma apposta in calce al provvedimento gravato non consente di individuare la persona fisica che, in luogo del Responsabile del Servizio di Polizia Locale, Magg. Dott. Vincenzo Caporusso, ha di fatto adottato il suddetto provvedimento, risultando così impossibile capire se tale funzionario avesse l’effettivo potere di impegnare l’amministrazione verso l’esterno”.

Per le argomentazioni esplicitate, il Coordinamento dei Commercianti di Via Iacoviello è abbastanza fiducioso per l’esito positivo del ricorso. A noi non resta che attendere.

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One comment

  1. Michele Di Gregorio

    …. è veramente singolare che il Sindaco D’Ambrosio, la Giunta comunale, la maggioranza consiliare, e il Comando della Polizia Municipale non sapessero che nel comune di Saneteramo è VIGENTE un Piano del Traffico predisposto proprio dal Comando della Polizia locale ed approvato dal Consiglio comunale con Delibera n. 95 del 10 settembre 1991.
    Personalmente mi chiedo, ma da chi siamo amministrati?
    Come è possible che il Comando della Polizia Municipale che è chiamato, tra l’altro, a far in modo che le norme in materia di viabilità e traffico vengano rispettate dai cittadini, non fosse a conoscenza della esistenza del Piano del Traffico quale atto fondamentale e di carattere generale?
    Sarebbe come dire che il Dirigente dell’Ufficio Tecnico istruisce le richieste dei Permessi a costruire senza conoscere il Piano Regolatore Generale, oppure che il Giudice chiamato a decidere un Ricorso non conosca le Leggi da applicare.
    A questo punto, inoltre, sorge una domanda spontanea:
    se il. Comando della Polizia Municipale di Santeramo ignora la VIGENZA del Piano del Traffico di cui alla Delibera consiliare n. 95 dell’anno 1991, siamo certi che tutti i Verbali elevati a carico dei cittadini in materia di circolazione stradale sono legittimi?
    Dopo questa ennesima figuraccia, ritengo che il Sindaco innanzitutto deve chiedere scusa alla città, e poi ammettere di essere INADEGUATO al ruolo di capo dell’Amministrazione.
    Si caro Sindaco D’Ambrosio, perché Amministrare una città è cosa ben diversa dal ruolo del “CALIFFO”. Le piaccia o no ma Santeramo è ancora una città libera e democratica e non il suo CALIFFATO.
    Michele Di Gregorio
    già Sindaco di Santeramo

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