QUALE MONDO, DOMANI?  – 3^ PARTE –

Grandi Uomini attraversano l’umanità in ogni epoca come voci nel deserto e profeti inascoltati.

Come allora, non dare ragione a grandi e lungimiranti Uomini che, in qualche modo, “ci avevano avvertiti” ed esortati a cambiare direzione? Erano Uomini che ragionavano, che volevano veramente bene all’umanità. In Italia, ad esempio, penso a Enrico Berlinguer, già segretario del P.C.I. che negli anni settanta invocava il riequilibrio dei rapporti socio-economici Nord – Sud Est – Ovest; all’indimenticabile Sandro Pertini, già amatissimo Presidente della Repubblica quando esortava i potenti della terra “Svuotate gli arsenali, riempite i granai!”. Come non pensare agli insegnamenti di uomini di statura culturalmente elevata a livello mondiale? Penso, a mo’ di esempio, a Willy Brandt, già cancelliere tedesco, e alla sua Ostpolitik, ovvero alla ricerca di collaborazione e di dialogo con i Paesi, alla sua epoca, nemici dell’Est; a Nelson Mandela, che spese la sua vita contro l’apartheid; alle esortazioni e agli ammonimenti anche energici di  Papa San Giovanni Paolo II; alla passione politica di Martin Luther King per la conquista dei diritti civili degli afroamericani; a Mohandas Karamchand Gandhi, leader della non violenza. A tanti altri che ognuno di noi porta nel cuore. Voci nel deserto, profeti inascoltati.

Unica, mondiale preoccupazione, come contraltare alla saggezza di questi Uomini, la rincorsa spasmodica al profitto, alla crescita del prodotto interno lordo, alle spietate contrattazioni nelle e tra le borse valori, alle grandi speculazioni finanziarie, in una parola, al denaro. Questi i comportamenti predominanti! Tutto e solo in funzione degli affari. Gli interessi, prima e sopra a tutto; l’economia come obiettivo strategico della vita da perseguire. E ora? In questa situazione francamente non trovo grandi differenze tra chi ha il portafoglio pieno e chi non ce l’ha nemmeno, a chi è quotato in borsa e a chi ha la borsa della spesa. Quando si è costretti a rimanere chiusi in casa, il denaro non salva. Non può essere nemmeno speso se non per inderogabili e normali necessità della vita. Oggi, sia il possidente e sia il nullatenente hanno sulla testa la stessa spada di Damocle. Credo, allora, che l’uomo debba ritrovare il senso della misura ad iniziare dalla materia economica, insieme al sommo bene della Pace che avrà davvero inizio con il disarmo mondiale. Economia e Pace, gli assi dello stesso binario.

Questi due obiettivi vanno di pari passo. Le risorse della terra sono di tutti e per il bene di tutti debbano essere utilizzate. Il portafoglio gonfio non è utilizzabile nemmeno per farne mascherine. I muscoli diventano poltiglia di sabbia quando arriva una situazione del genere. Un virus, un semplice virus, quindi, deve ricondurre le potenze che dettano le leggi della produzione e dell’andamento dei mercati alla ragionevolezza, ovvero a non più alzare muri e steccati e imporre egemonie, il virus li scavalca. A non più versare lacrime da coccodrillo dopo che ha divorato i propri piccoli, nello stagno ci siamo tutti. A non più considerare l’amico della nazione accanto, come un potenziale pericolo che minaccia, può essere aiuto prezioso in caso di necessità.

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