Anche l’Associazione dei Tecnici di Santeramo smentisce il Sindaco sul pagamento dell’IMU sui suoli edificatori dei comparti a prescindere dall’approvazione o dalla bocciatura del PUG. L’IMU è altra cosa.
In una recente dichiarazione per chiarire il suo pensiero sulla sonora bocciatura del PUG, l’Avv. Domenico Conversa ebbe tra l’altro a dichiarare che il nuovo strumento urbanistico così come era stato ideato “avrebbe sortito l’effetto di continuare a far pagare l’IMU a tanti cittadini che non vedranno mai la possibilità di edificare sul proprio terreno perché la crisi dell’edilizia è una crisi strutturale e non sistemica”, contrapponendosi nettamente a quanto affermato dal Sindaco secondo il quale la bocciatura del PUG avrebbe avuto come effetto quello di continuare a far pagare l’IMU per i proprietari di suoli di comparto. Ad avvalorare la dichiarazione dell’ex consigliere comunale del Sel e del PD, è intervenuta una nota dell’Associazione dei Tecnici di Santeramo finalizzata a “evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione”. L’Associazione ricorda che non si mai sottratta alla sua piena disponibilità di fornire osservazioni e suggerimenti agli elaborati tecnici che venivano presentati in occasione delle varie iniziative pubbliche, sottolineando che spesso il contributo offerto è stato più volte disatteso. A conclusione della nota, l’Associazione ha sottolineato con energia: “Ci dissociamo da ogni forma di strumentalizzazione politica (il pagamento dell’IMU è indipendente dall’adozione o meno del PUG), e rinnoviamo la nostra disponibilità a un confronto costruttivo finalizzato a dare a Santeramo il miglior PUG possibile”. Più chiaro di così, c’è soltanto la luce del sole. A prescindere dal PUG sì o PUG no, l’IMU è un’altra cosa. La clamorosa smentita pone ulteriori difficoltà al Sindaco che sta tentando di ricompattare i pezzi della carcassa della sua maggioranza dopo la sconfitta subita il 19 gennaio scorso – che per la Storia potrebbe essere definita “la sconfitta di San Mario” – in attesa della prossima discussione sulla mozione di sfiducia presentata compatta dal doppio tris dell’opposizione.