Costituita una commissione comunale per incontrare la nuova ditta aggiudicataria.
E’ fin troppo banale la decisione adottata all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta di venerdì 4 novembre, convocato su proposta di cinque consiglieri comunali di opposizione per ri-trattare lo spinoso argomento del nuovo appalto della mensa scolastica che assicurerebbe alle diciotto donne santermane soltanto due ore di lavoro al giorno per un compenso di circa 200 euro mensili.
Dopo circa quattro ore di discussione (sic!), il Consiglio ha deliberato di chiedere alla ditta aggiudicataria un incontro con una commissione del Comune di Santeramo, composta dal sindaco, dal dirigente comunale che ha seguito l’iter finale dell’appalto, due consiglieri comunali di maggioranza e due di minoranza.
Ma, ci voleva un Consiglio monotematico per decidere questa banalità dopo che le donne hanno concluso la quarta settimana di mobilitazione nel palazzo municipale e da lunedì prossimo si appresteranno ad iniziare la quinta e dopo che dalla richiesta di convocazione è trascorsa una ventina di giorni?
Ma per favore ?!?
Una cosa del genere la si decide con immediatezza con brevi contatti telefonici il giorno stesso in cui ha avuto inizio la protesta!
Se ne ricava l’idea, con il beneficio di inventario, che non c’è volontà per procedere veramente alla revoca dell’appalto da parte di nessuno per preoccupazioni incomprensibili ed inesistenti. Il vincitore della seduta è il sindaco che, anche questa volta, ha brillantemente messo nel sacco tutti invece di essere obiettivamente additato come uno dei massimi responsabili della situazione.
Ma la banalità maggiore di questa seduta consiliare burlesca è che è stato dribblato a piè pari il deliberato del Consiglio Comunale del 3 novembre 2015 quando dieci coraggiosi consiglieri (cinque di maggioranza e cinque di minoranza) votarono l’atto di indirizzo per la revoca della gara.
Cosa è stato fatto in un anno intero per rispettare questa precisa volontà del Consiglio Comunale? Chiamata in causa più volte, il segretario comunale non ha risposto. Per quali ragioni? Perché il silenzio? Forse, per coprire omissioni d’atti d’ufficio? E se così fosse, chi è il responsabile o i responsabili? Perché il Consiglio Comunale non ha preteso i dovuti chiarimenti prima di andare avanti nella discussione? Interrogativi inquietanti che non depongono in favore di nessuno se non della nuova ditta aggiudicataria la quale, giustamente, a questo punto, è in una botte di ferro per pretendere l’immediato inizio del servizio mensa, con buon appetito ai nostri cari bambini.
Il consiglio ha chiuso i lavori con l’impegno di ritornare a riunirsi per esaminare l’esito dell’incontro tra la nominata commissione comunale e la ditta aggiudicataria.
Se e quando ci sarà. Ovviamente, speriamo molto, molto presto.
Per concludere, ecco l’elenco dei “coniglieri comunali” che hanno preferito disertare la seduta:
Per la maggioranza: Bosco Antonio, Conversa Domenico, Girardi Pietro e Stasolla Vito.
Per l’opposizione: Ciriello Vito.
Evidentemente, anche questo delicato ed importante problema non rientrava nei loro pensieri.