PD RINUNCIATARIO ALLE PRIMARIE. PERCHE’?

Molto evidenti le difficoltà interne

Saranno Michele Cardascia (Sinistra Italiana) e Vincenzo Casone (Popolari con Emiliano?) gli unici due candidati a sindaco che “si sfideranno” alle primarie del centro sinistra a Santeramo, riprogrammate per sabato 9 aprile, dopo un ulteriore rinvio. E’ un segno di difficoltà aver posticipato l’appuntamento della scelta dopo che nelle settimane precedenti i contendenti a rivendicare la candidatura alla carica di sindaco erano almeno in quattro. Poi, sabato scorso – ultimo giorno utile per presentare le candidature, il colpo di scena: il Partito Democratico, quindi il partito di maggioranza relativa nello schieramento di centro sinistra prendendo come riferimento i risultati delle amministrative del 2017, non schiera nessun candidato. Per chi osserva la politica dall’esterno, la cosa non è normale. Non certamente la rinuncia è un atto di altruismo nei confronti degli altri candidati. La rinuncia del PD palesa una notevole difficoltà interna, tale da non riuscire a fare sintesi su un solo nome. E’ una dimostrazione evidente che il PD sconta un’assenza prolungata sulla scena politica locale che ha generato sostanzialmente un vuoto di direzione grave fino al punto che nel momento della scelta del candidato alle primarie, quel vuoto è stato ambìto ad essere colmato da diversi esponenti senza riuscirvi. La lettura non può non essere che questa, evidentemente, fino a prova contraria in mancanza di una qualsiasi informativa da parte del PD. Quanto inciderà questa rinuncia sull’esito finale delle primarie e, a seguire, sulla campagna elettorale, non si può prevedere. Qualcosa si comprenderà dall’affluenza alle primarie rispetto alle quali nulla è stato sinora detto su chi potrà parteciparvi. Il cartello di centro sinistra, formato da Partito Democratico, Sinistra Italiana, Lista Con Emiliano, Popolari con Emiliano, Primavera Alternativa, Senso Civico, Noi di Centro, Puglia Popolare ed Azione, ha un potenziale partecipativo notevole ma questo non significa che l’affluenza alle urne sarà copiosa. Rimaniamo alla finestra ad osservare.

Una riflessione a parte merita la auto esclusione dei Democratici è Sereno dalla coalizione di centro sinistra. Domanda: la rinuncia del PD alle corsa delle primarie può essere un’opportunità per rimettere in gioco i Democratici è Sereno? E’ forse un’occasione che sarà colta da qualche componente insoddisfatta per provare a rimescolare le carte? Per domenica 3 aprile è stata annunciata una conferenza stampa per la presentazione dei due candidati. Già questa sarà un banco di prova per la verifica dei presenti. Poi, fino alle ore 9:00 di sabato 9 aprile quando saranno aperte le urne delle primarie, tutto può essere ancora possibile. Ma anche dopo le primarie e fino alla presentazione ufficiale delle liste dinanzi alla segreteria del Comune di Santeramo nei tempi prefissati, i colpi di scena sono sempre in agguato.

Il PD, in buona sostanza, è veramente intenzionato a ricoprire un ruolo da “secondi” in una competizione amministrativa importante per eleggere non l’usciere bensì il nuovo sindaco di Santeramo?

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2 comments

  1. Una precisazione
    Riconosco al termine di ” gesuita” una valenza del tutto positiva che si traduce, nella fattispecie di riferimento, a dedizione assoluta e perseveranza nel raggiungimento del fine preposto.
    Franco Labarile

  2. Sparigliamo le carte? Si
    Lo farò provocatoriamente, come sempre.
    Ai fini della par condicio non sarebbe male se un’altra candidata accettasse la sfida a Sindaco.
    Perché la vice – sindaco, Avv. Labarile, non viene candidata dal Movimento 5 Stelle? Sarebbe una competizione interessante per l’ elettorato femminile. Ma ritorniamo al PD. Oggi in Puglia esiste un PD coeso? O siamo in attesa di risvolti
    che cambieranno la sfera di influenza geopolitica di Emiliano e De Caro, dopo l’annunciato passo indietro di Lacarra e l’ ipotesi commissariamento del PD pugliese.
    E se la scelta di D’ambrosio testimonia di questo travaglio interno? Quali sono oggi i rapporti tra il movimento di D’ambrosio e i vertici regionali? Non dimentichiamo la questione Centrale a Biomasse che prima o poi ritornerà come un boomerang. Penso che in un eventuale esito di ballottaggio il centro sinistra ufficiale alla fine chiederà grazie al bistrattato D’ambrosio, vero gesuita della politica locale e zoccolo duro che non rinuncerà facilmente alla pole position.
    Un saluto, Franco Labarile

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