Gioia e commozione hanno pervaso l’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti nella giornata di mercoledì 8 aprile, quando una donna di 33 anni, positiva al Covid-19, ha partorito il suo quarto figlio. Il delicato cesareo è avvenuto nella sala parto Covid appositamente attrezzata all’interno del Miulli, uno spazio completamente sicuro per lo svolgimento della procedura chirurgica e perfettamente separato sia dalla “zona verde” (in cui sono presenti le mamme non infette) sia in quella “grigia” (dove avvengono gli accertamenti dei casi sospetti). Il lieto evento si è concretizzato grazie al coordinamento fra l’Ospedale Miulli, la Asl Bari e l’Azienda Policlinico di Bari, così da assicurare alla paziente tutte le attenzioni necessarie, a partire dall’organizzazione del trasporto con ambulanza dedicata per arrivare alla solerte cura dell’intero reparto. Tutto ciò è stato possibile grazie al grande lavoro di squadra realizzato dall’Ente in coordinazione fra ginecologi, anestesisti e ostetriche nonché all’attenzione, in funzione infettiva, dei neonatologi nei confronti del piccolo.
Il parto rappresenta anche un momento di straordinaria felicità per la famiglia della neomamma, che attualmente deve fronteggiare il difficile momento dovuto alla positività al coronavirus sia del padre che dei tre figli, rispettivamente un bimbo di sei anni e due gemelline di 18 mesi. Questa nascita rappresenta un evento di pura speranza e commozione in contrapposizione alle comprensibili ansie e paure che per giorni hanno accompagnato la fase di gestazione. Il neonato, ora affidato alle cure dei neonatologi, è risultato negativo al primo tampone e resterà in isolamento fino a sabato quando verrà effettuato il secondo tampone. A questa famiglia va l’affetto e il senso di gioia da parte dell’intera comunità del Miulli.