Leader indiscusso Alcide De Gasperi. Inizia l’egemonia della Democrazia Cristiana che si infrangerà soltanto nel 1994 con tangentopoli. In 74 anni, 66 Governi alla guida del Paese.
Ricorre oggi il 72° anniversario delle prime elezioni politiche in Italia, dopo il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale, per il rinnovo dei due rami del Parlamento. Si votò domenica 18 e lunedì 19 di questo mese 1948.
Queste elezioni sancirono la chiusura della fase di costruttiva collaborazione tra tutte le forze politiche antifasciste che portarono l’Italia al referendum del 2 giugno 1946 per scelta tra Repubblica e Monarchia, e l’elezione dell’Assemblea Costituente che varò la Costituzione, entrata poi in vigore il 1° gennaio 1948.
Dal 10 dicembre 1945 al 16 agosto 1953, dopo alcuni Governi della conquistata democrazia (retti dai mitici personaggi politici che rispondono ai nomi di Ivanoe Bonomi e Ferruccio Parri), leader indiscusso fu il democristiano Alcide De Gasperi che presiedette otto governi consecutivi e che nei giorni successivi al referendum del 2 giugno 1946, ricoprì eccezionalmente le funzioni di Presidente del Consiglio e quelle di Capo provvisorio dello Stato fino al 28 giugno 1946, ovvero fino alla elezione del secondo capo provvisorio dello stato medesimo nella persona di Enrico De Nicola. Toccò a lui promulgare la Carta Costituzionale il 28 dicembre 1947. Il primo Presidente della Repubblica effettivo fu Luigi Enaudi, eletto il giorno 11 maggio 1948. Per la Costituente, le liste erano formate da venti candidati.
Nella lista della Democrazia Cristiana, Circoscrizione Bari – Foggia, fu candidato Gaetano Sansolino (1898 – 1989) di Santeramo che ottenne 5.879 preferenze, collocandosi al 17° posto della lista. Sette gli eletti, tra cui in seconda posizione, Aldo Moro con 27.801 preferenze
Le elezioni del 18 aprile 1948, le prime della storia della nostra Repubblica, sancirono la vittoria della Democrazia Cristiana e dei suoi alleati e, di conseguenza, la sconfitta dello schieramento unitario formato da P.C.I. e dal P.S.I.
La D.C. di De Gasperi si aggiudicò la maggioranza relativa dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi.
Tre i motivi della schiacciante vittoria dc:
- La Democrazia Cristiana si dichiarò baluardo anticomunista per eccellenza, ovvero argine poderoso contro la “forza del male” del P.C.I., schiacciato sulle posizioni politiche del Cremlino di Mosca. Banale strumento di propaganda politica della D.C. fu anche quella che i “Comunisti mangiano i bambini”.
- La scelta strategica di De Gasperi di allearsi sul piano internazionale con gli Stati Uniti d’America. Erano i tristi tempi della “guerra fredda”, ovvero dei blocchi contrapposti formatisi intorno alle super potenze U.S.A. e U.R.S.S., che ebbe fine soltanto nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino. Per questa scelta, De Gasperi ottenne dal Presidente americano Harry Truman consistenti aiuti economici per la ricostruzione dell’Italia affamata, attraverso Il famoso piano Marshall che divenne potente strumento di propaganda politica della D.C.
- Il massiccio appoggio della Chiesa Cattolica attraverso l’impegno delle parrocchie, sacerdoti e vescovi e con la benedizione del Papa Pio XII che disse che le elezioni erano motivo di essere “con Cristo o contro Cristo”, furono determinanti per la schiacciante vittoria democristiana. I vescovi di grandi diocesi precisarono che costituiva peccato mortale sia il non votare sia il votare «per le liste e per i candidati che non danno sufficiente affidamento di rispettare i diritti di Dio, della Chiesa e degli uomini».
Il 24 maggio 1948, De Gasperi successe a se stesso nella carica di Presidente del Consiglio. La parte iniziale del primo Governo della prima legislatura della Repubblica Italiana fu composto da Democrazia Cristiana, Unità Socialista, Partito Liberale Italiano e Partito Repubblicano Italiano. In corso d’opera cambiò alcuni connotati ma nulla mise in discussione il primato della Democrazia Cristiana fino al 1994 quando, a seguito di tangentopoli, la “balena bianca” si sgretolò in mille frammenti.
Dal primo Governo di Alcide De Gasperi a quello in carica, presieduta da Giuseppe Conte, si sono avvicendati in 74 anni circa, ben 66 governi, quasi uno all’anno. Un po’ troppo per un Paese come l’Italia che ieri come oggi ha bisogno di stabilità politica. Le crisi politiche sono sempre frutto dell’arrivismo tra le forze politiche. Il contagio in atto deve rinsavirle a più saggia ragione.