Dispiace molto per i ragazzi delle scuole, ricordando i nostri tempi quando la Festa degli Alberi era un appuntamento solenne e irrinunciabile. Di verde soltanto le tasche sempre più vuote dei Santermani.
In ossequio alla legge n. 113 del 29 gennaio 1992, il 21 novembre di ogni anno viene celebrata un po’ in tutta Italia la giornata nazionale degli alberi con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del patrimonio arboreo e boschivo mondiale e italiano. Il tema scelto per quest’anno è stato “L’albero: la sua storia, la nostra storia”. Alcuni alberi infatti – come si leggeva sul sito del Ministero dell’Ambiente – sono stati testimoni di importanti avvenimenti storici, altri sono legati a leggende tramandate, altri ancora hanno “visto” cambiamenti importanti nel tempo e nel territorio circostante”. Da sempre gli alberi sono il simbolo di un millenario rapporto fra l’uomo e la natura, fatto di rispetto e armonia. A Santeramo non è successo nulla, nonostante i proclami per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente. A noi dispiace molto, soprattutto per i ragazzi delle scuole, ricordando i nostri tempi quando la Festa degli Alberi era un appuntamento solenne e irrinunciabile. Ma non basta. In base alla stessa legge e a quella del 14 gennaio 2013, n. 10, i Comuni sono obbligati a mettere a dimora un albero per ogni bambino nato in aree urbane di proprietà pubblica. Se si dovesse tener conto della natalità, a Santeramo si dovrebbe dire che non è nato nessun bambino già da diversi anni. Se è vero che i bambini santermani non nascono più nel loro paese natìo ma nelle località viciniori, è anche vero che il Comune è obbligato lo stesso a piantumare alberi per ogni nascituro iscritto presso l’Ufficio dello Stato Civile. Ma non basta. Ci chiediamo che fine ha fatto il progetto per la piantumazione di qualche migliaio di alberi nei pressi del Palazzetto Comunale dello Sport in Via Alessandrello. Dopo i solenni proclami, di verde in quell’area, è nata soltanto molta erbaccia. Non ci resta che rimanere in attesa del consuntivo che la legge del 1992, modificata con la legge n. 10, prevede e cioè che “due mesi prima della scadenza naturale del mandato, il Sindaco rende noto il bilancio arboreo del comune, indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza”. Se il Sindaco dovesse andar via domani, il bilancio sul verde sarebbe di colore rosso. Speriamo che per il 21 novembre 2015, si possa recuperare qualcosa per rispettare la legge e per arricchire di verde la nostra amata Santeramo che di verde, oltre l’erba, ha soltanto le tasche sempre più vuote dei suoi amabili concittadini. Scioccante, infine, il silenzio per la mancata festa da parte delle rosse Associazioni Ambientaliste santermane che, così zelanti, nel 2000 per alcune querce abbattute, fecero bloccare i lavori della circonvallazione. Ma allora governava una Amministrazione coerentemente ambientalista che rossa non era.