Natuzzi S.p.A. comunica che si è tenuto ieri, presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Taranto l’incontro conclusivo con le Organizzazioni Sindacali per la procedura di mobilità aperta lo scorso 26 luglio. Il Gruppo Natuzzi – coerentemente con quanto riferito durante la Cabina di Regia tenutasi lo scorso 26 settembre presso il Mise – ha ribadito che:
– In nessuno degli Accordi siglati al Mise, l’azienda si è mai impegnata a riassorbire nell’attuale organico del polo Italia i collaboratori in esubero. Tutti gli accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali hanno sempre dichiarato, senza equivoci, che i collaboratori in regime di Cassa Integrazione sono da considerarsi esuberi strutturali e che la loro ricollocazione sarebbe avvenuta all’interno di società terze, esterne a Natuzzi.
– Natuzzi ha sempre sostenuto che si sarebbe impegnata a gestire in maniera condivisa gli esuberi rivenienti dal Piano Industriale presentato a partire dal luglio del 2013. Proprio per rispettare questo impegno, da tre anni Natuzzi lavora senza sosta, impiegando mezzi e risorse proprie, per favorire la loro ricollocazione. Nell’accordo del 14 settembre scorso l’Azienda ha varato un nuovo Piano Sociale che prevede il rafforzamento del progetto di ricollocazione Assist – aumentando l’incentivo per le aziende disposte ad assumerli a tempo indeterminato e incrementando l’incentivo all’esodo.
– Nell’incontro di ieri Natuzzi ha comunicato che – grazie all’incremento dell’incentivo per tutti coloro che hanno accettato di aderire alla procedura di mobilità volontaria entro il 7 ottobre 2016 – gli esuberi residui si sono ridotti da 355 a 300.
– Natuzzi ribadisce la propria disponibilità alla costituzione di un New.co. a cui affidare le commesse della trasformazione del poliuretano per le imbottiture di divani e poltrone. Il Piano prevede l’utilizzo del sito produttivo di Ginosa e l’impiego a regime di circa 100 collaboratori. I tempi di implementazione stimati per la riconversione della fabbrica e l’avvio delle attività sono di 12-18 mesi e gli investimenti necessari ammontano a circa 3 milioni di euro.
– Il Gruppo è fortemente impegnato a consolidare e mettere in sicurezza il lavoro di 2.000 collaboratori che oggi lavorano in regime di Solidarietà, continuando il trasferimento negli stabilimenti italiani di quella parte di produzione destinata all’estero.
– Natuzzi, infine, ha fatto appello al senso di responsabilità di tutti affinché prosegua il percorso virtuoso fatto in questi due anni. Un cammino comune e condiviso che sta consentendo il ritorno alla competitività delle produzioni italiane, la salvaguardia occupazionale di 2.000 collaboratori e la riduzione del numero degli esuberi da 1.726 a 300.