MENSA SCOLASTICA CON EFFETI COLLATERALI

La frittata consiliare ha prodotto diversi disturbi duri da digerire.

Nella mattinata di ieri, musi lunghi in quei pochi pubblici amministratori di maggioranza in circolazione. Pochi, molto pochi. Se abbiamo ben notato, alla cerimonia del IV Novembre, ha partecipato oltre al Sindaco, l’Assessore Sportelli e – in qualche momento – il consigliere Putignano. Gli altri, forse, a fare “colazione” dopo aver affossato la maggioranza di centro sinistra sulla proposta dell’atto di indirizzo di revoca dell’appalto sulla mensa scolastica alla Cascina. Abbiamo notato pure la disinvolta partecipazione del Sindaco a quella cerimonia come se nulla fosse successo poco meno di dodici ore prima quando cinque consiglieri della sua maggioranza, lo hanno pubblicamente trafitto. La buona prassi istituzionale dei nostri Padri ci ha insegnato che tutti i provvedimenti della maggioranza iscritti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, devono essere approvati. Nella peggiore delle ipotesi, solo rinviati. Bocciati, mai. E quando questa ultima ipotesi si verificava, all’istante il massimo rappresentante istituzionale annunciava le dimissioni. Ma qui siamo a Santeramo. La buona prassi è ancora una volta vilipesa. Ciò premesso, non possiamo non renderci conto degli effetti collaterali di questo affossamento, che non sono di poco conto. La frittata consiliare ha prodotto diversi disturbi duri da digerire.

  1. La cittadinanza non è lontana dalla politica. Questo luogo comune è praticamente inverso. Quando la cittadinanza viene interessata sui problemi che avverte, risponde. Come ieri l’altra sera quando tanti genitori presenti al Consiglio hanno applaudito e dissentito i vari interventi.
  2. Questa volta, diversamente dalle altre, la proposta dell’atto di indirizzo di revoca, era sostenuta da tutti i consiglieri comunali di opposizione per cui ha acquistato credibilità e fiducia agli occhi della gente. Lo stare insieme è vincente. I solisti, perdenti. Il “piatto” unico stufa e nel tempo diventa non digeribile.
  3. Il PD: “Ei fu. Siccome immobile… E’ l’incipit della bella poesia “Cinque maggio” di Alessandro Manzoni. Ci pare che a presidiare la situazione politica del partito di Renzi, sia rimasto solo il sempre sorridente segretario, il caro amico Peppino Porfido. Dietro a lui, la Waterloo santermana del partito che rappresenta. Cioè solo il sindaco. Nessun consigliere comunale del PD è stato a “mensa”.
  4. “Cinque maggio”, dicevamo. Come cinque i consiglieri di maggioranza che non si “sono seduti a tavola”. Quattro di loro sono recidivi: Gabriele Cecca, Fraccalvieri, Filippo, Girardi Pietro e Labarile Liugi; gli stessi che il 19 gennaio scorso votarono contro l’adozione del Pug. A questi, come si ricorderà, il 19 gennaio, si aggiunge Conversa Domenico che nella seduta della “mensa” si è astenuto come il sindaco e gli altri quattro della maggio-minoranza di centrosinistra. Il fido Putignano Marcello, invece, nella seduta d’inverno votò a favore; in quella di autunno, contrario, forse ancora memore della sua mancata nomina alla carica di assessore comunale o forse perché non ancora soddisfatto dopo la lunga verifica. Non c’è il due senza il tre. Forse nella seduta del 10 novembre se la seduta si chiuderà con il voto, ancora non previsto all’ordine del giorno.
  5. Mistero su Ciriello Vito. Ancora assente. Per il bene di Santeramo, se costui non ha tempo per esercitare la funzione di consigliere comunale, perché non si dimette? Non si può continuamente tradire Santeramo in questo modo. Forse perché non è originario della nostra amata città. Continua ad essere un irresponsabile, interessato poco quanto niente ai nostri problemi.
  6. Dietro ai fornelli della mensa, la dott.ssa Punzi, segretario generale del Comunale e presidente della gara mensa che ha aggiudicato l’appalto alla Cascina. Prima ancora di metterci il fiammifero acceso, il ragù era attaccato alla pendola. Poverina! Cosa deciderà ora? Terrà conto del solenne atto di indirizzo di revoca della gara? E poi? Farà scorrere la graduatoria dell’appalto? Oppure gli altri chef dell’Amministrazione Comunale procederanno ad indire una nuova gara dopo aver annullato la prima? Un menù complesso, duro da digerire.

Buon appetito a tutti e, in particolare, ai nostri cari bimbi di questo anno scolastico che, ignari di tutto, aspettano solo di mangiare come hanno ben degustato in tanti altri anni precedenti.

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2 comments

  1. I Consiglieri della minoranza presentano e votano l’annullamento in autotutela della gara di appalto della mensa scolastica aggiudicata alla “Cascina”. Alla votazione per l’annullamento, votano a favore anche cinque Consiglieri della maggioranza. IL Sindaco ed il Presidente del Consiglio Comunale, insieme ad altri quattro Consiglieri della maggioranza, in fase di votazione si “astengono”. Domanda: Ma allora, la gara per l’appalto della mensa scolastica chi l’ha voluta, da chi e/o chi l’ha indetta. Sconvolgente mistero degli amministratori comunali, dei politici, del Segretario Generale del Comune, di chi?? Nemmeno i polli ridono più, tanto preoccupati da quanto perpetrano i nostri amministratori-faccendieri e nullafacenti al seguito.
    Antonia

  2. Opposizione impeccabile,consiglieri di maggioranza coraggiosi, giornalisti come Franco
    e Mario vigili attenti..non per ultimi i cittadini veri eroi…che dire Santeramo ha gli anticorpi!non si possono peró spendere solo belle parole un bel fate pena va rivolto non tanto al sindaco quanto a quelli di Sel.chi poteva pensare che quello col santino dei porci in campagna elettorale manicotto diventasse il peggio del peggio.vai a lavorare se non sai che significa questa parola vai ad accudire i porci

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