MEDICO ONCOLOGO FINISCE IN CARCERE SI FACEVA PAGARE PER SOMMINISTRARE FARMACO GRATUITO

Venerdì, 28 maggio 2021, militari della Sezione di P.G. Carabinieri della Procura della Repubblica
di Bari, unitamente a militari della Stazione Carabinieri di Bari S. Spirito, hanno tratto in arresto – in
esecuzione di “Ordinanza di applicazione di misura cautelare custodiale” emessa dal G.I.P. del
Tribunale di Bari dr. Giovanni Anglana su richiesta del Pubblico Ministero dr. Marcello Quercia – il
dr. RIZZI Giuseppe medico oncologo già in servizio presso l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di
Bari resosi responsabile del reato di “concussione aggravata e continuata” in concorso con la
propria compagna Avv. SANCIPRIANI Maria Antonietta (anch’ella co-indagata nel medesimo
procedimento penale).
Il medico abusando della qualità e dei poteri di Pubblico Ufficiale, Dirigente medico presso il
Dipartimento di oncologia dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, durante lo svolgimento
della sua attività professionale sia in orario di servizio che fuori turno – e comunque non in regime
di attività intra od extramoenia – eseguiva sul suo paziente oncologico, affetto da accertata e grave
patologia, ed in trattamento presso il citato Istituto, prestazioni mediche ed in particolare iniezioni di
un farmaco per la cui somministrazione, benché prevista a titolo gratuito in quanto a totale carico
del S.S.N., costringendo il paziente al pagamento in suo favore di ingenti somme di denaro nonché
di altre utilità sia presso la struttura ospedaliera che presso il patronato CAF (sito in Bari) in uso
alla compagna e co-indagata avv. SANCIPRIANI Maria Antonietta, adibito nell’occasione ad
ambulatorio medico di certa natura illegale.
Le condotte venivano poste in essere dalla coppia approfittando delle gravi condizioni psico-fisiche
della vittima che versava in uno stato psicologico di soggezione e di reverenza oltre che di totale
fiducia nel suo medico, al punto (quest’ultimo) di indurre la vittima a riconoscerlo quale unico
referente in grado di garantirgli la sopravvivenza e così ottenendo illecitamente la somma di
denaro contante di circa 130mila Euro, regalie di ingente valore, lavori edili ed altre utilità.
L’Autorità Giudiziaria ha altresì emesso a carico del RIZZI specifico “Decreto di sequestro
preventivo d’urgenza per equivalente” della somma di denaro pari a 136mila Euro quale profitto del
reato ai fini della confisca per equivalente presso un istituto bancario locale.
Le articolate e complesse indagini, avviate a seguito di specifiche segnalazioni pervenute ai
Carabinieri dai familiari del paziente – nel frattempo deceduto per la grave patologia tumorale di
cui era affetto – e dallo stesso Istituto Tumori di Bari, hanno consentito di acclarare – anche
attraverso mirati accertamenti di natura tecnico-patrimoniale – il disegno criminoso ideato e posto
in essere dalla coppia al fine di ottenere enormi ed indebiti vantaggi economico/patrimoniali ai
danni della vittima, ribadendo – il RIZZI – le proprie abilità/capacità mediche e fornendo allo stesso
tempo false speranze di sopravvivenza al paziente che – pur di restare in vita – continuava a
soddisfare le ingenti e costanti richieste di denaro del professionista, dilapidando a sua volta il
proprio patrimonio tanto da dover ricorrere agli aiuti economici di amici e parenti.
Durante la perquisizione gli operanti hanno rinvenuto reperti archeologici in ordine ai quali è stato
chiesto l’intervento e la consulenza di personale specializzato del Comando Carabinieri Tutela
Patrimonio Artistico che ha proceduto al successivo sequestro nonché ben occultate all’interno di
buste e scatole per calzature ingenti somme di denaro in contante (circa 1.900.000,00 Euro)
anch’esse sequestrate. L’odierno risultato investigativo pone in risalto ancora una volta l’importanza della fiducia che il cittadino deve porre nelle Istituzioni, denunciando all’Autorità
Giudiziaria o alle Forze dell’Ordine qualsiasi pratica o comportamento ritenuto illegale, nella
convinzione che il riparo nella giustizia è l’unica strada per la legalità.
A fronte di quanto innanzi, chiunque dovesse ritenersi vittima di analoghe condotte potrà con
fiducia rivolgersi al Comando stazione carabinieri di Bari Santo Spirito o al personale della Sezione
di P.G. carabinieri della Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Bari.

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