Luogo di nascita sconosciuto – morte 4 maggio 304, Lorch. Protettore dei pompieri.
Vi sono solide prove del martirio di Floriano, avvenuto a Lorch (Austria) durante la persecuzione di Diocleziano, l’ultima e più violenta dell’impero romano. Era ufficiale nell’esercito e nell’amministrazione civile del Norico (Austria). Si autoconsegnò ai soldati del governatore Aquilino. I suoi Atti raccontano che fu fustigato, scuoiato e gettato nel fiume Enns con una pietra legata al collo. Una pia donna ritrovò il corpo e lo seppellì; in seguito fu poi trasferito nell’abbazia agostiniana che si trovava nei pressi di Linz e che ne prese il nome.
Alcune delle sue reliquie furono poi traslate a Roma, dove il papa Lucio III le diede a Casimiro, re di Polonia e al vescovo di Cracovia. Da allora in poi Floriano fu invocato come patrono della Polonia, come pure di Linz e dell’Austria Superiore. Alla sua intercessione furono attribuite molte guarigioni e fu invocato contro i pericoli del fuoco e dell’acqua. La tradizione vuole che sia stato martirizzato vicino al luogo dove l’Enns incrocia il Danubio.