Lettera aperta a Giuseppe Silletti, Generale in congedo, oggi candidato alle Regionali Puglia del prossimo settembre 2020. 

Mai peregrina la convinzione che le nostre strade, tempo più tempo meno, non tornassero ad incrociarsi. Accade oggi con la sua decisione di “immischiarsi in politica” nell’appuntamento settembrino delle nostre Regionali (“Il Colle” maggio/giugno 2020).

Non intendo portarle via del tempo né riservagliene più dello stretto necessario. Entro pertanto subito in argomento invitandola a voler porre primaria attenzione alle due fotocopie di seguito riportate.

Entrambe motivano la presente. Gliene risveglio il ricordo accompagnandola nella loro lettura. La prima attesta l’invio (Viareggio, 19/08/2015) della Raccomandata A/R n.14971438475-1 da me indirizzatale nella sede che la vedeva in carica e funzione di Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato (Bari-Lungomare Nazario Sauro,45); la seconda ne conferma la ricezione (Bari 24/08/2015-bollo dell’ufficio di distribuzione e firme sia dell’incaricato alla medesima che del ricevente-).

Vengo, in sintesi, al contenuto della mia sopra richiamata missiva che all’oggetto evidenziava:  “Comportamento del sig. Michele D’Ambrosio sindaco di Santeramo in Colle. Abbattimento pini. Richiesta di intervento”.

Da essa stralcio:“…in pubblica assemblea (Santeramo19/02/15) al sindaco veniva  da me richiesta motivazione dell’abbattimento in corso di consistente parte di polmone verde facente parte della pineta in area Casa di Riposo Calabrese a Santeramo”. In discussione alcune decine di pini trentennali, in piena salute, da autonoma imposizione di forza del sindaco (“ho ordinato”), abbattuti. Trenta pini, e forse oltre, non già “i cinque-sei di soli alcuni anni di età” come in piena assemblea dal bizzoso D’Ambrosio ammesso con supponente naturalezza quasi fosse comportamento irrilevante di quotidiana normalità. Un agire perseguito in tutto abuso e difformità di normativa in danno dell’intera comunità e in particolar modo dei nostri anziani cui la pineta, nella sua totale integrità, era da sempre appartenuta.

Diniego a qualsiasi chiarimento su un agire nascosto all’intera cittadinanza, diritto del cittadino rispetto all’agire della P.A. (legge241/90) ignorato, arroganza e sordità totale del D’Ambrosio a presentare atti ripetutamente sollecitati  quali

  • regolamento comunale e ordinanze sindacali su possibilità di abbattere piante;
  • domanda di richiesta abbattimento pini in ambito Casa di Riposo recante specificazione dell’autorità cui la richiesta è stata indirizzata;
  • attestazione dell’ottenuta autorizzazione all’abbattimento;
  • atto dell’avvenuto controllo da parte del Corpo Forestale dello Stato;
  • trasmissione alla Regione degli atti autorizzativi;
  • relazione tecnica descrittiva dell’azione di abbattimento compiuto;
  • esistenza di registro riportante analitica elencazione di quantità e specie di piante abbattute;
  • attestato di inesistenza di soluzione alternativa all’abbattimento medesimo;

portarono a chiederle verifica e assicurazione, in diritto e in merito, di legittima e corretta procedura in azione di abbattimento piante. Copia della richiesta fatta contestualmente pervenire, stesso mezzo e per conoscenza, a D’Ambrosio sindaco. Muto sempre.

E lei invece in che maniera è intervenuta? “Non vedendo (eppure lei era ed è da sempre abitante in Santeramo), “non sentendo (eppure tutto il paese e organi vari di stampa ne parlavano eccome!), “non intervenendo (eppure una formale richiesta ad adoperarsi  (“raccomandata riservata personale”) debitamente registrata, in arrivo, a protocollo del suo Ufficio, le era stata da me fatta pervenire. 

Comportamento accettabile (e legittimo) il suo, signor Generale?

Aiuti a capire: in qualità di pubblico ufficiale poteva lei disattendere? Nell’espletamento dei propri doveri di ufficio non è forse contemplata e sancita, ove esista, l’omissione in atto dovuto? L’art. 328 c.p. non “mira a sanzionare l’inerzia dei pubblici uffici nel momento in cui essi non rispondono alle richieste effettuate dai cittadini”?  E’ incappato in tanto?

E ancora: quale strada necessitava intraprendere a svegliare la sua inerzia? Trascorsi i regolamentati 30 giorni dalla richiesta senza che l’atto dovuto fosse compiuto, né risposta a esporre le ragioni del ritardo pervenuta, procedere con diffida ad adempiere e quindi, “ultima ratio” far scattare il reato con denuncia a Carabinieri, o Polizia, o Finanza? Imboccare la lunga strada della Giustizia già tanto intasata da vicende e accadimenti ben più gravi e complicati del  nostro? A questo il suo silenzio omissivo voleva portarmi?

In premessa ho assunto impegno a sinteticità, vado perciò a tirar le conclusioni sull’intera vicenda che, credo, a lei santermano, avrebbe dovuto in certo qual modo pur interessare al di là dell’alto compito istituzionale che rivestiva: trenta pini, e forse più, arbitrariamente abbattuti; al loro posto eretta una struttura che nelle dichiarazioni del fantasioso ((e capriccioso) D’Ambrosio sarebbe dovuta essere “fiore all’occhiello della (“sua”) Amministrazione per accoglienza di otto nostri poveri barboni aggirantisi per le strade del paese in compagnia di cani randagi”(sic!); barboni vaporizzatisi; 400 m2 di superficie a pineta arbitrariamente sottratti ad una comunità di anziani e 800.000 euro spesi per un manufatto ad oggi del tutto inutilizzato; un sindaco autore dello scempio mai chiamato a rispondere dell’operato apparso delittuoso; Lega Ambiente e Corpo Forestale dello Stato mai pervenuti.

Tutto normale?

Oggi che lei è intento a ottenere consensi che la promuovano per la Regione non è suo interesse essere libro  del tutto aperto, privo di spiegazzature o pagina mancante? A chi le chiedesse ragione del comportamento tenuto sulla vicenda del criminoso abbattimento dei pini della nostra Casa di Riposo quale spiegazione fornirebbe? Se la sente di impegnarsi a renderla di pubblica conoscenza? Per l’occasione potrei suggerirle il palco elettorale o altro a suo piacimento. Ma la scelta è tutta sua. La faccia  nei modi, tempi, e luogo a lei più confacenti. Ma la faccia.

Non mi serbi il torto di vedere in questa mia “lettera aperta” rivalsa alcuna. Sarebbe del tutto fuori strada. Legga invece una mai spenta volontà a capire le ragioni della sua condotta,  inammissibile in chiunque rivesta carica e responsabilità pubbliche. Questa si. E molto.

Converrà che abbattere trenta e più pini all’insaputa di tutti, negarsi a richiesta di presentazione di atti amministrativi giustificativi, assistere ad assordanti silenzi di comodo e/o connivenza di troppi, dover prendere atto di un’Autorità assente seppur sollecitata, non è storia di insalata strappata all’orto.

Chiudevo la mia segnalazione-richiesta con le parole “… per l’attenzione che S.V. accorderà al presente scritto, ringrazio”. Ritiro l’anticipato ringraziamento. Converrà che alla luce del  comportamento da lei riservatomi vi è sufficiente ragione a farlo.

Nell’impegno alla preannunciata sinteticità, credo di averle detto l’essenziale. Non una parola in più, non una parola in meno. Con interessata attenzione seguirò il risultato della sua campagna elettorale.

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2 comments

  1. Nel Paese dei Generali. Omaggio a Sergio Zavoli
    In uno dei miei primi commenti inviati a Trc durante il lockdown scrissi che sicuramente il lungo periodo di soppressione delle libertà costituzionali imposte, a suon di Dpcm, dal governo Conte si configura come”la notte della Repubblica ” Non a caso citai il grande Sergio Zavoli che ci ha lasciato dopo aver dato tanto alla Storia e al mondo dell’ informazione. Dobbiamo a lui le numerose inchieste sul periodo buio del nostro Paese. Terrorismo, stragi, golpe falliti, servizi deviati, delitto Moro. Voglio qui richiamare il tentativo di golpe fallito del noto Junio Valerio Borghese che prevedeva proprio la fuoriuscita da Città Ducale ( Rieti) di un colonnello impettito della Forestale che avrebbe dovuto, insieme a suoi subalterni, marciare su Roma. Per fortuna le cose non andarono come previsto e quella messa in scena fu destinata a rimanere nella nostra memoria storica come pura comparsa marionettistica! L’ Italia, spesso, è anche questo… Un Paese di comparse che si alternano nella corsa per il Potere.
    Grazie Sergio Zavoli
    Un Saluto, Franco Labarile

  2. franco Porfido

    Sullo stesso argomento, da oltre due anni attendo risposta da parte dell’Assessore all’Ambiente Marianna Labarile ancorché richiesta avvalendomi delle legge 241/90. Un lungo silenzio che potrebbe coprire un reato!!!

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