LA FOTO SIMBOLO DELL’ESTATE 2016

La somma per eventi estivi non fatti sia devoluta alle popolazioni terremotate.

Erano le ore 18:38 di oggi quando abbiamo fatto questa foto nella “affollata” Piazza Garibaldi. Simboleggia, a mio modesto avviso, l’estate santermana. Sullo sfondo, alcuni pensionati che stanno trascorrendo un po’ del loro tempo, semmai raccontandosi storie di ieri e di oggi. A scalare, due ragazze sedute per caso su una scomoda “ricola”; le altre due, invece, attendono “stanchi turisti” ovvero concittadini che decidono di fare quattro passi per lenire la calda noia delle mura di casa. Sul davanti, il clou di questa estate. C’è quel tabellone vuoto che non trova pace. Utilizzato per la sagra della carne arrosto, è stato lasciato ramingo senza che nessuno sino ad oggi se ne abbia preso cura. Prima riposava dinanzi al Palazzo Marchesale. Poi, pian piano, è scivolato fino all’inizio di Via Francesco Netti. Forse sarà lasciato là per tanto altro tempo per essere a portato di mano nelle prossime festività natalizie. Come si vede, il nostro tabellone continua ad essere vuoto. Non annuncia eventi nonostante che l’Amministrazione Comunale abbia dato diecimila euro alla Pro Loco.

A questo punto, forse quel tabellone vuoto e ramingo vuol dirci qualcosa: quella somma per gli eventi estivi sinora non spesa, sia generosamente donata per intero e ancora di più alle popolazioni terremotate di Amatrice e/o Comuni limitrofi, che di “spettacoli” ne hanno tristemente visti. Quel tabellone vuoto e ramingo è appoggiato al palo di un cestino colmo di rifiuti come quelle popolazioni sono aggrappate ai rifiuti delle macerie delle loro polverizzate abitazioni, che non vogliono abbandonare.

Ma ritorniamo alla nostra foto simbolo. Quel cestino è l’emblema della situazione ambientale di Santeramo. Città lurida. Altro che qualcuno ha scritto “Viva Santeramo”! Viva di che? Di sporcizia. In una precedente news avevo chiesto al caro amico Michele Cardascia che – gli ricordo – è assessore all’ambiente, di far conoscere alla cittadinanza le date del lavaggio dei puzzolenti contenitori. Non ha risposto, forse perché non si lavano e non si disinfettano da tanto tempo. E chissà per quanto altro tempo rimarranno in tale precaria situazione igienica, al limite e anche oltre della sopportabilità!

Infine, un breve commento sul vaso dei corbezzoli in primissimo piano. E’ la città che vogliamo. Una città bella e accogliente si fa anche e soprattutto con le piccole cose, con un gesto di cortesia, un saluto, un sorriso. E’ la città che vogliamo, ma non c’è. Quel vaso di corbezzoli, insieme a pochi altri, è come una rondine che non fa primavera. Non ci deve illudere. E’ già di tempo, allora, di pensare alla primavera del 2017 per poi utilizzare in maniera dignitosa e produttiva quel tabellone vuoto, per ritornare a riempire Piazza Garibaldi di gente e di forestieri, per vivere in una città pulita nella quale specchiarsi, per stare immersi in una comunità bella ed accogliente di sinceri rapporti umani. Con questa razza di incapaci amministratori e di consiglieri comunali di paglia, non si va più da nessuna parte.

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