Una ricorrenza che sarò condita con parole vuote, sterili ed insapori.
Ricorre domani giovedì 4 novembre il 103° anniversario della fine della Grande Guerra, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Ricorre pure il 100° anniversario del Milite Ignoto per la qual cosa un po’ in tutta Italia si stanno svolgendo significative manifestazioni per ricordare l’evento anche attraverso il conferimento della cittadinanza onoraria a questo Eroe la cui identità è appositamente sconosciuta affinché nel suo sacrificio di Caduto in Guerra si rispecchiassero tutti i Caduti Italiani che lasciarono la vita sui campi di battaglia e le loro Famiglie.
Con un laconico e tardivo comunicato apparso solo oggi sul sito istituzionale del Comunale di Santeramo, si apprende che domani alle ore 11:00 il sindaco deporrà la corona di alloro ai piedi del monumento ai Caduti di Tutte le Guerre a cui farà seguito il solito discorso commemorativo all’interno del quale, per finzione, farà riferimento al Milite Ignoto.
Che miseria! Eppure, attraverso le pagine del Colle, avevamo proposto per tempo al sindaco di Santeramo e al Comitato Cittadino “Ten. Col. Carlo Guadagni”, un grappolo di iniziative per fare di questo IV Novembre una grande opportunità culturale e storica per rinverdire la memoria di questa ricorrenza anche e soprattutto con il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto da parte del Consiglio Comunale.
Di verde, invece, è la testa della statua del Monumento ai Caduti a causa del verdume che si è depositato e che continua a non essere rimosso ancorché segnalato alla pari della statua di San Francesco nella villetta “Suor Chiara Giannini”.
Allora, quella di domani a Santeramo sarà per certo una ricorrenza per “apparire”, vuota, sterile, insapore, che sarà condita con parole vuote, sterili ed insapori.
Peccato per Santeramo a cui è stata negata, anche questa volta, di appropriarsi della sua identità e di questa esaltante pagine di Storia indelebilmente scritta, in questo giorno, con il sangue dei nostri amati Eroi.