IL SINDACO D’AMBROSIO HA I GIORNI CONTATI?

A seguito della mozione di sfiducia firmata dai sei consiglieri comunali di opposizione, il Consiglio Comunale non potrà celebrarsi prima del 31 gennaio e non oltre il 20 febbraio 2015.

 

Nella mattinata di ieri, come è già noto, i sei consiglieri comunali di opposizione hanno presentato la mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco D’Ambrosio per la mancata approvazione del PUG nella seduta consiliare di lunedì 19 gennaio anche per il voto contrario di cinque consiglieri già appartenenti alla maggioranza di centro sinistra. Ad occuparsi della mozione di sfiducia è l’art. 52 del Testo Unico 267/2000 il cui 2° comma recita: “Il sindaco, il presidente della provincia e le rispettive giunte cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il consiglio. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il sindaco e il presidente della provincia, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del consiglio e alla nomina di un commissario ai sensi dell’articolo 141”. Ciò vuol dire, tra l’altro, che il Consiglio Comunale non potrà celebrarsi prima del 31 gennaio e non oltre il 20 febbraio 2015. Entro questa forbice, la Città di Santeramo saprà se il Sindaco in carica sarà mandato a casa anzitempo oppure rimarrà nelle sue funzioni. La posta in palio, pertanto, conduce inevitabilmente all’immaginazione dei mille incontri anche trasversali che si svolgeranno in questo periodo, come pure all’abbondanza delle assicurazioni che saranno date, ai prestigi politici, alle soluzioni che saranno estratte dal cilindro magico, a tante anzi tantissime pacche sulle spalle e ad oceano di telefonate. L’esito di tutto questo movimento tellurico approderà nel prossimo Consiglio Comunale nel cui ordine del giorno sarà idealmente scritto: “Questa è la seduta consiliare della Verità e della Coerenza come pure dell’Ipocrisia e della Irresponsabilità – da quale parte ti schieri?” Tutto per appello nominale, tutto alla luce del sole. Azzardando un’ipotesi plausibile, se i consiglieri comunali saranno coerenti con la propria coscienza e con la città di Santeramo, il Sindaco avrebbe i giorni contati. Ma la pelle dell’orso, come si sa, si vende dopo averlo ammazzato.

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