IL FLOP DEL COMITATO VIA IACOVIELLO

Il comunicato “Sita” non è anonimo. I nomi, per il momento, ce li teniamo per noi.

 

Riprendo la news “In campo i viaggiatori”, pubblicata il 17 ottobre scorso per fare due piccole ma doverose precisazioni. Ad esse, fa seguito un nuovo commento. La prima: non è una risposta frontale agli amici che hanno commentato la notizia. La seconda: non è una difesa d’ufficio del mio caro amico direttore Mario Vito Digregorio. Non ne ha bisogno. Lo sa fare molto bene da solo e con efficacia. C’è una terza precisazione. Non risponderò a eventuali, ulteriori commenti. Non serve; è sprecare inchiostro.

Con Mario ho condiviso una quindicina d’anni, forse anche più, di televisione e mai, dico mai, siano stati ripresi per notizie anonime. E di lettere anonime in Redazione ne sono arrivate tante, anzi tantissime. Non abbiamo mai abboccato alle sirene ammalianti di farci dire in tv cose non documentate e firmate, ancorché da scoop. Questo stile che prima di essere di sano giornalismo, è uno stile di vita, lo manteniamo moralmente saldo e ne siamo fieri. Anche oggi è così. Se non lo fosse, Mario ed io non saremmo mai stati amici fraterni. Anche nel caso della news “In campo i viaggiatori”, non abbiamo pubblicato comunicati anonimi. Al solo pensiero che qualcuno l’abbia pensato mi fa dire che “l’asino vuol dare del cornuto al bue”. Quel comunicato è firmato; eccome che è firmato!!! E fino a quando dagli estensori, non avremo il permesso e questo permesso non gli sarà da noi concesso, i nomi ce li teniamo per noi. Per fare rodere l’anima ai diffidenti, posso anticipare che si tratta di quattro cari amici, tre uomini e una donna. Anche bella.

Nel merito di quel comunicato, ho letto cosa da pazzi: chi siete? A che titolo parlare? Dove volete arrivare? Perché non venite in Via Iacoviello? ecc. Giudizi che mi hanno convinto del flop organizzativo dei promotori, intendendo per flop non in termini offensivi ma culturali per non aver saputo aggregare la cittadinanza sulla necessaria inversione del senso di marcia dei mezzi pubblici e privati, imposto dal “qui comando io”. Riconosco nel Comitato tanta buona volontà e abnegazione. Non altro. Se risultato vi sarà, come spero, un immenso grazie andrà dato soltanto al legale che ha redatto il ricorso al Tar e a chi politicamente lo ha suggerito agli amici commercianti. Ma ritornando alle nostre cose, sono sempre più convinto che sin dall’inizio, doveva essere costituito il Comitato Cittadino del problema, non quello di Via Iacoviello. E gli altri che commercianti non sono di questa via e che avvertono lo stesso problema della giungla viaria in quella zona della nostra Città, dove li mettiamo? Li escludiamo? Diciamo loro, no grazie? Fino a prova contraria e per nostra fortuna, non c’è il podestà di Via Iacoviello né ci vuole il passaporto per entrarvi, anche se qualche politicante da quattro spiccioli sta ancora provando a farlo. Non è nessuno dei componenti il comitato, sia chiaro. Ciò premesso, sono il primo ad attendere che il Comitato “Sita” scenda in campo se avrà la forza e la capacità di farlo. La loro proposta va migliorata, secondo il mio sommesso parere, con il ripristino della fermata su Via Cassano. Qualcuno mi può vietare di pensarla in questo modo o di partecipare in caso di “vera mobilitazione”? Per come sono messe le cose, nessuno in questa storia ha l’esclusiva.

 

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One comment

  1. Mario Vito Digregorio

    Al fine di non alimentare inutili diatribe per una questione già abbondantemente trattata e discussa, ritengo di non pubblicare più alcun commento sulla questione di via Iacoviello.

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