Ed ecco spuntare l’esercito degli imbecilli, una semplice registrazione su facebook con false generalità e si è subito in rete con facoltà di offendere e molto di più.
In questi ultimi giorni stiamo assistendo al proliferarsi di nuove identità abbinate al mondo dei social. Spesso sono nomi, o più opportunamente “nickname”, del tutto inventati, dietro cui si nascondono personaggi che non hanno il coraggio di svelare la propria identità, in alcuni casi vengono anche clonati nomi di persone già registrate, nomi famosi, nomi di gente assolutamente ignara della clonazione subita.
Ed ecco che la già precaria e inutile discussione di argomenti importanti sui social, si traduce in una mera perdita di tempo. Se vogliamo dirla tutta, l’esigenza di “esserci” nasce da una forma di protagonismo ingiustificato, da una forma di pretta gratificazione. Bisogna essere sempre connessi, ma connessi con chi? Qui si è già in uno stato di dipendenza da cui hanno origine gravi patologie, spesso anche irreversibili. L’esigenza, invece, di esserci sotto falsa identità, la voglia di scrivere senza controllo, il desiderio di essere peggio del vicino è legata al proprio livello culturale, se vogliamo figlio di quello della società in cui viviamo. Ma questo è un argomento nel quale per il momento è meglio non avventurarsi.
Ebbene, creare falsi profili sui social network può costare caro. Il reato di sostituzione di persona o di registrazione con falsa identità è punito con la reclusione fino a un anno ed è perseguibile d’ufficio. Nessuno pensi all’anonimato se scrive un commento nascondendosi dietro un nickname appena creato o se pensa di scrivere in nome e per conto di….
Il nostro pc o il nostro smartphone, ogni volta che ci connettiamo a internet, lasciano tracce che nessuno è in grado di cancellare. Alla nostra connessione, sia che scarichiamo la posta sia che accediamo a internet, viene abbinato un indirizzo IP (Internet Protocol address). Tramite questo codice è possibile risalire alle generalità del possessore della linea telefonica utilizzata per la connessione; anche nel caso in cui si utilizza una rete wifi pubblica è possibile risalire facilmente alle generalità del navigante.
Pertanto sui social conviene non altro che discutere di quante uova servono per impastare un chilo di biscotti, oppure caricare le foto di una gita, ricordare un compleanno, una ricorrenza. In questi casi non sarà necessario nascondersi sotto falsa identità.
E’ questo il principale motivo per cui le nostre notizie non verranno più inserite sui social, ci dispiace per quanti finora ne hanno fatto un utilizzo consono avendo tutte le carte in regola per poterlo fare. La nostra opera giornalistica continua sul sito www.santeramo.it.
Buona lettura