Al consigliere Antonio Dimita chiedo di proporre in Consiglio un ordine del giorno di sdegno contro Di Maio.
Dal mio piccolo voglio esprimere il mio sdegno per le accuse gratuite, sparate a vanvera dal vice Premier Di Maio e da uno dello stesso Movimento che sta prendendo le misure per sostituirlo nella prossime elezioni politiche. Che il M5S avesse da sempre un rigetto immotivato contro i giornalisti era cosa risaputa, ma che arrivasse ad usare termine da marciapiede, non lo avrei scommesso nessuno. Di solito si dice con le labbra quello che si ha nel cuore. Di Maio ha tolto il coperchio dal suo cuore affermando, praticamente, che è allergico alla Democrazia della quale parte essenziale è la libertà di stampa. Se ne vergogni. Giacché mi onoro di essere un piccolo giornalista di provincia da circa vent’anni (forse il decano di Santeramo) senza che nessuno abbia eccepito mai nulla sulle cose che ho scritto e sulle cose che ho detto in televisione, sento il dovere di respingere il rozzo pensiero del Vice Premier con tutte le mie forze, anche interpretando il pensiero di tutti gli altri colleghi giornalisti di Santeramo. Tra i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle a Santeramo, vi è il caro amico Antonio Dimita, pure iscritto all’Albo Nazionale dei Giornalisti di cui, a piè spinto durante la campagna elettorale, se né fatto vanto. A lui chiedo che nel prossimo Consiglio Comunale, si faccia promotore di un ordine del giorno di sdegno nei confronti di Di Maio, coinvolgendo sull’argomento l’intero Consiglio Comunale. Ne sarà capace? Io dico di no. Ha i paraocchi come tutti i suoi colleghi. Il suo compito è di alzare o di abbassare la mano. Punto e basta.