FMMG BARI :TROPPI MEDICI INFETTATI. SENZA DPI , EVITARE OGNI CONTATTO CON I PAZIENTI . “IL PAESE NON HA BISOGNO DI MARTIRI , MA DI PROFESSIONISTI CHE LAVORINO IN SICUREZZA”

Bari, 13 marzo 2020. “Si fa ogni giorno più urgente la necessità di tutelare i medici di medicina generale di fronte all’epidemia, distribuendo i dispositivi di protezione individuali.” – è questo l’appello accorato di Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari, di fronte alle continue segnalazioni di medici infettati dal COVID-19 e costretti alla quarantena, in terapia intensiva o deceduti a causa del contagio. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, a ieri erano 1.116 gli operatori sanitari contagiati in Italia. Oggi è giunta notizia di un medico di medicina generale di Bari che è risultato positivo al tampone.

“In assenza  dei DPI ai medici  dovremo evitare qualunque contatto con i pazienti e non potremo più garantire nessun tipo di assistenza. Nelle situazioni di emergenza la prima regola è tutelare chi interviene per aiutare”. – continua Calabrese – “Serve urgentemente che la regione definisca un piano strategico sul territorio per il contenimento dell’infezione coinvolgendo anche la medicina generale”.

Secondo quanto pubblicato il 13 febbraio scorso su Lancet e rilanciato ieri su Salute Internazionale da un articolo del medico specialista in Igiene, Claudio Beltramello, poiché il COVID-19 in Cina è stato trasmesso al personale sanitario anche da casi pauci-sintomatici o del tutto asintomatici: “Questi risultati giustificano misure di protezione aggressive (come occhiali protettivi, maschere FFP2 e camice idrorepellente) per garantire la sicurezza di tutti gli operatori sanitari durante la presenza di un focolaio di epidemia da COVID-19 – o future epidemie – soprattutto nelle fasi iniziali in cui le informazioni sono ancora limitate su trasmissione e potenza infettiva del virus”.

Una corretta presa in carico dei soggetti con pochi sintomi permetterà infatti di contenere il contagio. Le Unità speciali di continuità assistenziale sono una prima risposta per la gestione sul territorio, ma bisogna prepararsi a governare tutti i potenziali contatti, dato che l’esperienza della Cina dimostra che difendere i medici contribuisca a contenere il contagio. Come ha sottolineato Filippo Anelli, Presidente della Fnomceo oltre che di Fimmg Bari: “Noi medici siamo ‘super-diffusori’ del virus, perché lavoriamo a stretto contatto con i pazienti, molti dei quali resi fragili dall’età o da patologie preesistenti. Se statisticamente, per Covid-19, ogni persona infetta può contagiarne altre due, quando ad ammalarsi è un medico può infettare sino a dieci persone”.

Urge quindi aprire i tavoli di crisi aziendale per la gestione dell’emergenza sul territorio definendo anche le modalità di approvvigionamento dei DPI.

“Alla luce della nota della Regione che individua nei medici di medicina generale soggetti a rischio elevato, chiediamo alle aziende di rispettare i protocolli e di adottare tutte le procedure per garantire la sicurezza degli operatori.” – aggiunge Donato Monopoli, Segretario Fimmg Puglia – “Il paese non ha bisogno di martiri ma di professionisti messi in condizione di poter lavorare in sicurezza, per il bene della collettività.”

“In questa fase difficile, esortiamo i colleghi a dare la massima disponibilità e ad essere reperibili per telefono per i pazienti anche al di là degli orari consueti, in modo da infondere tranquillità ed essere punto di riferimento costante” – conclude Monopoli.

 

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