Al comune di Santeramo è giunto un esposto-denuncia nel quale si segnalano presunti illeciti nell’affidamento della gara per la rigenerazione del centro storico.
L’esposto, regolarmente protocollato, è indirizzato alla Procura della Repubblica di Bari, alla Direzione Distrettuale Antimafia, alla Corte dei Conti e ai consiglieri comunali.
Nel testo dell’esposto si legge che la gara per l’appalto relativo ai lavori di riqualificazione del centro storico e di via Francesco Netti sia frutto di accordi illeciti tra più soggetti impegnati a vario titolo.
In breve si sostiene, ovviamente è tutto da verificare per mezzo delle indagini già avviate, che alcuni comuni della provincia di Bari siano stati interpellati da un architetto il quale proponeva agli stessi comuni di fare richiesta alla Comunità Europea tramite la Regione Puglia di interventi finanziari da utilizzarsi per la riqualificazione urbana di alcune zone. L’architetto era in grado di assicurare l’esito positivo della richiesta di finanziamento ma a condizione che l’appalto venisse aggiudicato all’azienda di cui era il rappresentante. In pratica, secondo il denunciante avveniva un vero e proprio ricatto nei confronti dei sindaci dei vari comuni, che può essere così compendiato: “caro comune….. , se mi assicuri l’appalto io mi impegno a farti ottenere i finanziamenti, altrimenti l’esito della richiesta sarà negativo”.
Una volta ottenuto i cospicui finanziamenti, l’architetto suggeriva al comune di turno le modalità e strategie con cui espletare la gara di appalto in modo da essere privilegiata la sua azienda.
Nell’esposto sono contenuti i nomi dei principali attori, per i quali il denunciante chiede alle autorità giudiziarie di verificare il loro stato patrimoniale.
Questa è una sintesi di quanto contenuto nel circostanziato esposto. Per la delicatezza dell’argomento e a causa delle indagini in corso non ci è concesso fornire ulteriori dettagli. L’auspicio è che si faccia presto chiarezza sull’argomento e che il nostro comune risulti estraneo alla macchinosa vicenda e che non vi siano responsabilità o coinvolgimenti da parte di vecchi o nuovi amministratori. Se il nostro Comune è estraneo a questa vicenda, così come ci auguriamo, perché non “impugnare” l’esposto in autotutela previa serena discussione in Consiglio Comunale?