Nella compagine amministrativa ci sono ben sei avvocati ma questo decreto legislativo non viene rispettato.
Pensavo fosse una scelta, quella di pubblicare i redditi dei pubblici amministratori. Invece è un obbligo di legge che a Santeramo viene tranquillamente violato. Lo stabilisce a chiare lettere il Decreto Legislativo 33 del 14 marzo 2013 sulla trasparenza che riprende la legge n. 441 del 5 luglio 1982 e successive integrazioni e modificazioni. Alcuni stralci di queste leggi recitano:
“Le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di essere trasparenti nei confronti dei cittadini e della collettività. La trasparenza è uno strumento essenziale per assicurare i valori costituzionali dell’imparzialità e del buon andamento delle pubbliche amministrazioni, per favorire il controllo sociale sull’azione amministrativa e sul rispetto del principio di legalità”.
“Entro il 20 ottobre del 2013, tutte le amministrazioni pubbliche, compresi gli enti pubblici vigilati, quelli sui quali le Pubbliche Amministrazioni hanno potere di indirizzo e di controllo e le società partecipate, avrebbero dovuto pubblicare sul proprio sito, la situazione reddituale e patrimoniale degli amministratori. Le dichiarazioni sono aggiornate annualmente (il 17 ottobre per il 2013, il 30 novembre per gli anni successivi)”.
“Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati entro tre mesi dalla elezione o dalla nomina e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato o dell’incarico dei soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, che vengono pubblicate fino alla cessazione dell’incarico o del mandato. Decorso il termine di pubblicazione le informazioni e i dati concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti nelle sezioni di archivio”.
“I COMPENSI – Per tutti gli amministratori l’obbligo comprende la pubblicazione di: nomina, durata, curriculum, compensi percepiti, altri incarichi, compensi percepiti da altre Pubbliche Amministrazioni e da altri soggetti. I GRANDI ENTI – Per gli amministratori degli enti con oltre 15mila abitanti vanno pubblicati anche: la dichiarazione dei redditi, i beni immobili e mobili registrati posseduti, le azioni, le quote di società, le spese elettorali, comprese quelle di coniugi e congiunti fino al secondo grado se questi acconsentono. LE SCADENZE – Gli obblighi di pubblicazione sul sito internet devono essere soddisfatti entro il 20 ottobre. Previste sanzioni da 500 a 10mila euro”.
Questi obblighi riguardano anche i dirigenti. Tra i sedici consiglieri comunali, vi sono cinque avvocati, liberi professionisti, architetti o presunti tali, ingegneri, geometri e laureati. Addirittura sei avvocati con un assessore comunale. Ebbene, è mai possibile che nessuno di questi luminari conosca queste leggi e le faccia applicare? Viva la trasparenza! Poi qualcuno tra questi si risente quando di loro si scrive che sono politicamente incapaci. Lo sono nel vero senso della parola o, forse, fanno finta per propri tornaconti?
Buona sera, l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi riguarda anche i rappresentanti delle forze politiche dìi minoranza (consiglieri), che incidono sulla finanza pubblica per poche centinaia di euro all’anno?
Pemso che il principio di trasparenza valga per i rappresentant icomunali, regionali e forze politiche che percepiscono emolumenti mensili significativi. Chi si avvicina alla politica per puro senso morale si ritrova a svolgere un lavoro sicuramente impegnativo, per nulla retribuito ed è obbligato a dover pubblicare la propria siutuazione reddituale?
Aprendo solo adesso del commento dell’Avv. Riviello. Per mia formazione personale – che ovviamente non interessa a nessuno – la richiesta delle scuse è sempre un atto finalizzato a umiliare la persona che commette un errore. Se l’errante è più o meno intelligente e comprende l’errore commesso, si scusa da solo senza essere sollecitato a farlo. Per quanto riguarda la scarsa professionalità giornalistica, sono il primo a riconoscerla. Altri, però, riconoscano, la propria inadeguata professionalità. E’ dal mese di aprile che attendo una telefonata dall’Avv. Riviello per questioni tutte personali. Avrà smarrito il telefono. Su tutto il resto, compreso la redditualità dei pubblici amministraatori, se l’Avv. Riviello si vuole togliere qualche soddisfazione a 360°, sono pronto. Anche su un palco in Piazza Di Vagno.
Scrivere un intero articolo su una notizia clamorosamente falsa può essere indice di scarsa professionalità.
Offendere 6 Avvocati indistintamente, insieme ad altri Professionisti per il solo gusto di irridere qualcuno tra loro che vi è antipatico può essere indice di maleducazione (l’uso delle maiuscole è “voluto”).
Verificare dal profilo Facebook del sottoscritto che quello scritto qui sopra è una incredibile BUFALA non vi sarà difficile (anche perché il mio profilo avete dimostrato di leggerlo spesso).
Chiedere scusa a tutti, compresi quei cittadini che hanno creduto alla sciocchezza riportata con notevole sforzo di consultazione di leggi, ammettendo che stavolta gli “incapaci” potreste essere stati voi, può essere il primo segnale per far crescere il confronto in questa nostra città.
Attendo, fiducioso della pubblicazione del presente e delle scuse richieste.
Con immutata stima.
Avv. Giovanni Riviello
Santeramo ha piu’ avvocati di dipendenti Natuzzi…..fare l’avvocato e’ ormai per tutti!!!!!
Non sono un avvocato ma se è avvocato vuol dire che ha studiato e ha buttato sudore sui libri, come tanti altri laureati Ingegnerim Matematici, Medici di santeramo!! ….. e meno che ci sono meno dipendenti natuzzi perchè saremmo veramente un paese morto!!!
Non riesco a comprendere il significato di questo commento, lo può scrivere meglio?
Riporto una gran battuta di A.Lovecchio:
L’Avvocato non risponde, il Sindaco non risponde, il Pres.Consiglio non risponde, si sono tutti… AVVALSI DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE….Ah..Ah..Ah..Ah..!!!
Se tutti questi avvocati sono del livello di Skupiduù Conversa, che ancora deve una risposta a F. Porfido, su gara Pubblica illluminazione, allora stiamo certi che staremo sempre al Buio, come l’ ILLUMINATO DOCET.