E LA FELICITA’ PROF?

Spesso ci si meraviglia e si diventa muti, un po’ frastornati o semplicemente perplessi e anche indignati nell’ascoltare notizie di soprusi, maltrattamenti o violazione dei diritti nei confronti nelle fasce più deboli come i bambini, gli anziani o i diversamente abili.

E allora ci si chiede come sia possibile che ciò avvenga in una società moderna e tecnologica,
sempre pronta a nuovi e grandi obiettivi, ma che continua ad essere misera nell’affrontare alcune
situazioni umane. E tutti ci interroghiamo, restiamo attoniti, ma poi? Quanto ci interessa realmente
la vita di quegli esseri umani che non riescono a procedere da soli ed avrebbero bisogno di chi, con
interesse, si occupi delle loro di vite, per assicurare un quotidiano, una vita fatta di attività, di
relazioni, una vita semplice ma che non li emargini?
E’ da quanto successo nell’ultimo consiglio comunale, anzi, da quello che NON è successo, che
scaturisce questa mia riflessione che vorrei condividere con voi; non cerco il plauso di molti, ma mi
piacerebbe solo che davvero si rifletta e si agisca, perché teoricamente è facile fare qualcosa per gli
altri, per il sociale (come tutti direbbero), ma la difficoltà sta proprio nell’agire e nel mettere in
pratica quanto promesso, credere nei progetti che non riempiranno le tasche di uno ma che saranno
di utilità per molti. Sto parlando di un progetto che funziona, che in questi anni è stato realizzato per
malati psichiatrici nella nostra cittadina grazie soprattutto al tempo e all’operato offerto da molti
volontari.
Penso sia superfluo ricordare ai santeramani quello che intendo: molti lo avranno capito, tutti i
cittadini dovrebbero sapere quello che avviene nel proprio paese. Frequentiamo bar, negozi e siamo
tutti interessati a quello che ci avviene intorno, o ci limitiamo a preoccuparcene solo durante la
campagna elettorale?
E quindi veniamo al tema.
Santeramo può vantarsi (ancora per poco) di avere un centro di socializzazione chiamato PIAZZA
GRANDE che è un valido sostegno alle famiglie con figli, fratelli in difficoltà. Un luogo dove si dà
dignità alla persona ponendola al centro, circondandola di educatori, professionisti e volontari che
ne conoscono le patologie come pure gli strumenti per affrontarle. Non è trascurabile quanto sia
importante riportare al centro la persona e offrirle un percorso di educazione, crescita o
semplicemente di compagnia.
Per una precisa, quanto scellerata e vile scelta politica operata dall’attuale amministrazione che ha
deciso di rendere più bello “u mundrron” anziché destinare una parte di quelle risorse ai bisogni dei
più deboli, il centro Piazza Grande chiuderà.
Un nutrito gruppo di mamme, papà e simili saranno alle prese con il seguente problema:
l’impossibilità di continuare a vedere un progetto di vita per i propri cari
Non è necessario essere dei politicanti per capire queste cose, basta il cuore, la sensibilità, non sono
necessarie parole sui programmi politici se poi a queste non si dà seguito giocando sulla vita delle
persone che probabilmente non verranno mai a protestare, ma di cui comunque vogliamo farci
portavoce.
Nel programma del Sindaco Baldassarre si esordiva dicendo che in passato, il Movimento Cinque
Stelle, pur senza avere compiti e ruoli istituzionali, aveva organizzato eventi riguardanti le diverse
realtà sociali: ma oggi che il Movimento Cinque Stelle ha il compito di amministrare, scegliere,
ponderare e smistare le risorse a “quel sociale” non è interessato.
Avete scritto anche di essere stati ignorati dalle passate amministrazioni: ma ora, non state
ignorando del tutto la voce di famiglie che contavano per i loro cari su un progetto valido e ormai
già avviato?
Leggo ancora “Il benessere morale, sociale e spirituale di una comunità si misura da quanto
rispetto si ha per il prossimo. Abbattere le disuguaglianze economiche, favorire l’integrazione e
l’assistenza delle fasce più deboli della popolazione….”
E ora? Quale il vostro agire? Non considerare?
Mi viene in mente quando il Signor Sindaco in una delle serate di presentazione dei vari candidati si
è presentato alla cittadinanza con una mappa.
Signor Sindaco, prima del mondo, della sua città nella quale vive e che non è Santeramo, ci sono le
realtà di paese che forse ancora non conosce, ci sono i piccoli centri urbani in cui non si hanno
diverse scelte, anzi, solo una e talvolta si è davvero fortunati se almeno quella esiste.
Caro sindaco, qui non siamo in un’aula universitaria, dove si espongono concetti e teorie di
marketing territoriale, siamo nella vita reale di persone speciali che necessitano di queste strutture
perché rappresentano il loro quotidiano, famiglie che OGGI chiedono delle risposte e che non sono
disposte a fare gli alunni seduti tra i banchi della pura demagogia.
Le grandi visioni globali, quelle con cui ha incantato una parte dei gli elettori non coincidono mai
con le piccole realtà, con i ragazzi e gli uomini che nessuno tutela e che anche lei e la sua
amministrazione hanno dimenticato.
Termino con le sue nobili dichiarazioni, molto pertinenti alla questione affrontata: “Se chiudo gli
occhi e immagino la Santeramo in Colle di domani, vedo un luogo dove tutti i cittadini sono felici di
vivere…”.
Bahhh …………..a pochi mesi dal suo amministrare, le pongo invece io una domanda tratta dal
libro di un giornalista, di un educatore e anche suo collega,
”E la felicita Prof”???
Francesco Caponio – Consigliere Comunale Partito Democratico

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