In punta di piedi, estraiamo dal paniere delle alternative, l’idea di allestire la cassa armonica in Piazza del Lago facendo diventare Via Iacoviello il corso principale.
Il Comitato Feste Patronali di Santeramo in Colle, dopo aver confermato che i festeggiamenti in onore di S. Erasmo si svolgeranno regolarmente nei giorni canonici 1 – 2 e 3 giugno, è alla ricerca di una location alternativa a Piazza Garibaldi ove i lavori di rigenerazione urbana non dovessero essere ultimati entro la metà del prossimo mese di maggio. La cosa non è facile per cui è da apprezzare il lavoro del Comitato e del suo Presidente Vito Antonio Paradiso per il pieno rispetto cronologico della tradizione. Come succede per le formazioni della nazionale di calcio quando tutti gli italiani si trasformano in commissari tecnici, così avverrà per i santermani nel suggerire in quale sito baricentrare la festa patronale. Si parte dal presupposto che per i lavori in piazza, la città è spaccata in due così come lo è la rinomata Spaccanapoli o la vicina Adelfia con i mega quartieri di Canneto e Montrone. Santeramo vive questa condizione di essere divisa in due parti per raccordare le quali sarebbe opportuno pensare sin da ora alla creazione di una pedana sopraelevata per l’attraversamento di Piazza Garibaldi. Il problema più rilevante è dove posizionare la cassa armonica e tutto il resto. Il Presidente Paradiso ha postato che in alternativa a Piazza Garibaldi la cassa armonica sarebbe eretta dinanzi all’Edificio Umberto I°. Le motivazioni non le conosciamo. Potranno essere anche plausibili ma non condivisibili. Allora, in punta di piedi, estraiamo dal paniere delle alternative, l’idea di allestire il palco cupolato della festa in Piazza del Lago facendo diventare Via Iacoviello il corso principale con appendice curvata fino all’inizio di Corso Italia. Il percorso della cavalcata che quest’anno non può definirsi discesa, potrebbe così interessare comodamente i corsi Italia e Tripoli. Comunque sarà l’impostazione, la festa sarà un successo che Sant’Erasmo, ancorché sfrattato da Piazza Garibaldi, non farà mancare alla sua amata Cittadinanza e all’impegnativo lavoro del Comitato.