Dalla Usb riceviamo e pubblichiamo.
Il 3 novembre 2016 si è tenuta un’Assemblea in merito alla vertenza Natuzzi Spa, presso la vecchia sala consiliare del Comune di Altamura.
I lavoratori partecipanti e i dirigenti dell’Usb, dopo un approfondito confronto, hanno convenuto che:
– dal 16 ottobre la Natuzzi Spa ha licenziato, ossia sbattuto in mezzo ad una strada 355 famiglie del territorio. Dire che l’operazione è servita a ridurre gli esuberi a 215 è una pura mistificazione, sgradevole e irrispettosa della dignità e dell’intelligenza dei lavoratori. Le Istituzioni che, dinanzi al rifiuto aziendale di ritirare i licenziamenti, dicono di intravedere segnali positivi, dimostrano incoscienza o mala fede. Esse, prima che la vertenza fosse giunta a questo epilogo, avevano dichiarato che se la Natuzzi Spa avesse effettivamente operato i licenziamenti annunciati non avrebbero erogato i 38 milioni di euro concordati il 23 settembre 2015. Adesso devono mantenere la parola data e rifiutare di corrispondere il contributo pubblico;
– propedeutici al licenziamento collettivo sono stati gli accordi firmati il 3 marzo 2015 dalla Natuzzi Spa, CGIL-CISL-UIL, MiSE, Ministero del Lavoro, Regioni Puglia e Basilicata. I soggetti contraenti, senza fornire spiegazioni adeguate, disponevano che i circa ¾ dell’organico aziendale fosse coinvolto nel Contratto di Solidarietà con riduzione media dell’orario di lavoro del 40%, pur sapendo che le normative vigenti permettono una riduzione oraria fino al 60% (quindi potendo coprire tutta la forza lavoro con il CdS). Il restante quarto veniva trasferito nel sito di Ginosa e collocato in Cigs a zero ore per cessazione attività, un ammortizzatore sociale non prorogabile oltre ottobre 2016 e destinato per forza di cose a trasformarsi in licenziamento. L’USB chiede la correzione di questo perverso meccanismo, attraverso il ritiro dei licenziamenti e il coinvolgimento di tutte le maestranze nel Contratto di Solidarietà;
– la costituzione della New Co. è un affare che permetterebbe di intascare i soldi stanziati dall’Accordo di Programma del 8 febbraio 2013. L’USB vigilerà che ogni eventuale contributo pubblico sia elargito in cambio di una reale creazione di nuovi posti di lavoro e non per la traslazione di livelli occupazionali da una società ad un’altra. Priorità di assunzione nelle Start-up deve essere data ai disoccupati di lunga data del territorio, molti di questi provenienti dalla stessa Natuzzi Spa che dal 1997 ad oggi è passata da 3.466 dipendenti a 1918.
Se al prossimo incontro del Comitato Monitoraggio Sistema Economico Produttivo ed Aree di Crisi, previsto presso la Regione Puglia nei prossimi giorni, la Natuzzi Spa e le Istituzioni dovessero dimostrare chiusura verso le richieste di cui sopra, l’Assemblea da mandato al Coordinamento USB-LP Natuzzi Spa di riattivare il conflitto sospeso lo scorso 18 ottobre 2016. Congiuntamente ad ogni azione legale necessaria a tutelare il posto di lavoro in Natuzzi Spa e alle opportune denunce agli Enti preposti.
Infine, prendendo atto che, salvo poche eccezioni, i rappresentanti istituzionali su questa vicenda o hanno detto una serie di banalità e frasi di circostanza, oppure hanno taciuto, l’Assemblea invita tutti gli esponenti politici del territorio a prendere posizione in merito alla vicenda Natuzzi, in cui ogni puntata si conclude sempre con lo stanziamento di soldi pubblici a chi ha già avuto e la spoliazione di diritti per chi ha già dato.
Altamura lì 3 novembre 2016
Coordinamento USB-LP Natuzzi Spa