COVID: PERCHE’ NON ROMPERLI DI TESTA?

A che punto siamo a Santeramo?

Munito con la mia autocertificazione, sono stato costretto questa mattina a mettere il naso fuori di casa per inderogabili necessità. Mi aspettano di vedere una città in codice rosso, quindi vuota da cittadini nullafacenti. Invece, non è stato così. Con mio sommo dispiacere ho notato che nelle vie centrali della nostra città, nulla è cambiato. Tanti cittadini continuano a bivaccare senza curarsi di nulla. Per questi tali, il colore è sempre lo stesso. Penso che lo stesso accada ovunque per cui non bisogna meravigliarsi se il rapporto quotidiano sulla diffusione del virus ci sbatte in faccia che mediamente in Italia vi sono circa 25 mila contagiati e qualcosa come 500 decessi. Purtroppo sarà così anche nei prossimi giorni, sperando ovviamente che la mia previsione sia errata.

Del contagio a Santeramo si sono perse le tracce. Al 12 marzo vi erano 222 contagiati e 18 ricoverati. Poi più nulla. Oggi, sperando di sbagliare, potrebbero essere molti di più e, se è vero come è vero, che la temibile variante inglese colpisce bambini e ragazzi, ho la sensazione che la stragrande maggioranza dei contagiati appartenga proprio a queste fasce.

Se fosse così, paghiamo il pegno di non avere, contrariamente al Comune di Acquaviva, mirata ordinanza per vietare lo spasso per i ragazzi fino a 14 anni se non accompagnati dai genitori o da una persona adulta.

Per tutto il resto l’Italia che rispetta le norme sanitarie sconta dall’inizio della pandemia la mancanza di controllo efficaci e duraturi.

In mancanza, tantissima gentaglia fa come crede, cammina quando vuole, fa uso balordo della mascherina e si assembra come vuole.

Un Governo adeguato alla guerra avrebbe agito diversamente. Fossi io premier dell’Italia avrei già riempito gli ospedali e tutte le strutture sanitarie e anche oltre di menefreghisti con la testa rotta.

Oltre alla vaccinazione di massa, occorre questo rimedio. “La cape torte, la dome la corte”, recita un antico adagio popolare. Come non condividerlo?

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3 comments

  1. Per Filippo
    Ok… Prendo atto. Che fosse una metafora era chiaro. Finché c’è vita c’è… Dissenso.
    Un saluto, Franco Labarile

  2. Caro Franco Labarile, devo dissentire dalla tua considerazione. Per gli incoscienti non possono pagare tutti. Tali individui vanno trattati da incoscienti quali sono. Rompere la testa è una metafora, in realtà coloro che tradgrediscono andrebbero condannati per tentato omicidio plurimo, assieme ai politici che hanno commesso errori.

  3. Caro Cavaliere non esagerare!!!
    Posso capire cosa tu provi quando osservi queste manifestazioni di non osservanza delle regole. Posso capirlo solo perché, umanamente, so che stai parlando per il bene altrui. E la salute pubblica è un bene comune… Come l’ acqua che beviamo. Se beviamo acqua avvelenata o inquinata tutti staremo male o rischieremo di peggio. La tua posizione estrema e radicale la giustifico, ma non la condivido, sapendo che tu hai vissuto lo spettro e l’ incubo della rianimazione alcuni anni fa. Chi, come te, si è confrontato con la morte e, per fortuna o per miracolo, è uscito dal tunnel non può che temere il ripetersi della catastrofe che, questa volta, non è più confinata solo al piano individuale. Per questi motivi comprendo la tua posizione estrema. Tu, sicuramente, parli da un ‘ altra esperienza vissuta e, alla fine, puoi dire che è la tua ricetta per il bene comune. Io, invece, penso che la tua posizione di difesa estrema da attuare contro il Covid non è perseguibile e lascia aperte delle falle proprio sul terreno preventivo. La strategia vincente, forse, non è inseguire il virus ma prevenire che il fuoco divampi. Non ho molte certezze ma di una sola cosa sono certo: abbiamo sbagliato strategia nei riguardi del Covid. Per mille motivi che qui non è il caso di vedere. Oggi in Italia abbiamo un esempio a cui guardare. Questo esempio si chiama Sardegna. Lì sembra essersi realizzato il connubio vincente tra Politica e Scienza. Altrove questo non è ancora avvenuto. E questo vale anche per la nostra amata Puglia Rossa dove si è pensato frettolosamente a costruire Ospedali da Campionaria purtroppo senza… Cessi.
    Un saluto fraterno, Franco Labarile

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