COVID, NUOVO DPCM: CONFEZIONATO ALTRO PASTROCCHIO

Non si può rincorrere il virus che è troppo più veloce delle decisioni mediate.

Governo e Ministri con le Regioni se le sono date di santa ragione per partorire un nuovo DPCM per provare a contrastare la diffusione del contagio. Provare, sì provare: questa l’impressione che traspare dalle nuove restrizioni che saranno applicate dal 6 novembre a macchia di leopardo in Italia suddivisa in base al colore rosso, arancione e giallo. Il braccio di ferro sembra abbia tenuto conto di salvare precari equilibri politici, di accontentare questo o quest’altro ministro, di recintare orticelli economici e di far apparire eque decisioni assurde, inefficaci e senza senso piuttosto di giungere nel cuore del problema che era e rimane quello di alzare solide barricate di piombo per arginare l’ondata micidiale della diffusione del temibilissimo virus senza badare a calcoli politici. Intanto gli ospedali stanno scoppiando, i medici che sono in prima linea invocano decisioni forti per evitare di mandare indietro i contagiati e la diffusione dello smarrimento popolare dilaga. Si salvi chi può! Tra qualche giorno, purtroppo, sarà peggio. Il Governo, i Ministri e le Regioni che si sentono esautorate dalle proprie prerogative istituzionali, ritorneranno a guerreggiare per assemblare un altro pastrocchio di decreto sempre con la logica di accontentare tutti per poi finire di scontentare tutti. Così non va. Non si può rincorrere il virus che è troppo più veloce delle decisioni mediate. Occorre invertire la logica che è lontana dai pensieri di chi ha la responsabilità di decidere. Quando la casa brucia, non c’è bisogno di pensare e di elaborare meticolose e litigiose ordinanze di spegnimento. Occorre l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco per domare le fiamme. Tutto il resto è perdita di tempo e, nel nostro caso, anche di sperpero di fiumi di denaro pubblico che pagheremo a caro prezzo quando si tornerà alla normalità. Tempi non certamente vicini ma molto lontani, almeno fino a quando l’anelato vaccino sarà a disposizione di tutta la comunità nazionale e internazionale. Forse non è azzardato parlare di anni. Allora torno a ripetere che ogni prossimo DPCM non deve intervenire sugli effetti devastanti dell’infezione ma sulle cause. Ebbene, se gli Scienziati continuano a sgolarsi che il contagio si diffonde in maniera velocissima per l’acclarata irresponsabilità di molti, occorre assumere ogni decisione che vada in questa direzione. Prendersela con il barista è da sciocchi. E’ come prendersela con l’ignaro sedere del bambino perché altro “coso” ha fatto la pipì. Allora, l’unico, efficace rimedio che ci viene continuamente consigliato da chi capisce più del Governo, dei Ministri e di tutte le Regioni è l’uso della mascherina, il distanziamento fisico e il divieto di assembramenti. Mi chiedo: ci vuole molto per comprendere queste regole e farle osservare da tutti, se del caso, anche con le brutte?

In Cina, del virus non se parla più. Sembra essersi dileguato. C’è stata una ragione per raggiungere questo traguardo che trovo personalmente nell’imposizione di regole di ferro che il totalitarismo comunista ha fatto osservare. Con la mano che mi trema e con la ripugnanza ideale che avverto nel solo pensare alla parola “dittatura”, mi sa che questa occorra in Italia e in Europa per uscire dalle sterili raccomandazioni, dai giochetti e dai calcoli politici che ci stanno portando sull’orlo del precipizio. L’uso della mascherina, il distanziamento fisico e il divieto degli assembramenti, che sono – per il momento – gli unici rimedi efficaci di contrasto, vanno osservati da tutti, ripeto, anche con le brutte. Se il Governo e la necessaria unità nazionale che va invocata dal basso decideranno in tal senso, non ci sarà più bisogno di prendersela con il barista. Con la rigida osservanza di queste elementari regole, tutti potranno fare tutto senza far parte di una Italia piena di dogane colorate e senza imporre ridicoli coprifuoco nel cuore della notte quando la stragrandissima maggioranza degli Italiani è sotto le coperte. Un’ultima considerazione sulle scuole che rappresentano l’anima bella della società. Quanto dolore per la chiusura laddove questa è stata imposta! Quanto dolore sapere delle scuole chiuse e dei ragazzi per strada! Era necessaria? Anche per la scuola devono valere gli stessi criteri generali. Le scuole vanno chiuse, per colpa della Ministra Azzolina che ha affermato tantissime volte il superamento delle classi pollaio, laddove non è possibile osservare il distanziamento fisico nelle aule. E sono tante! Diversamente tutti a scuola senza badare ai colori stabiliti dall’ultimo DPCM. Purtroppo, torneremo ad occuparci di questo argomento fra non molto. L’unica nota positiva di questo ultimo DPCM la trovo sui mezzi di trasporto fino alla capienza del 50%. Si doveva attendere che la quota superasse l’asticella dei 30 mila contagiati giornalieri per assumere questa decisione? L’uso corretto della mascherina, il distanziamento fisico sempre, ovunque e dappertutto e il divieto degli assembramenti intendendo per tale il superamento di due persone, ci possono salvare.

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