Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – La nota stampa Coronavirus :
“I medici e gli altri operatori sanitari devono essere messi in condizioni di lavorare in sicurezza. Facciamo nostro l’appello del Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, che ieri ha chiesto che le Regioni forniscano subito il previsto materiale di protezione – mascherine, camici, guanti e occhiali – e indicazioni univoche su come gestire i casi. – continua Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari – Per questo abbiamo chiesto alla Regione Puglia di convocare subito la task force regionale per aggiornare con la massima urgenza i protocolli operativi. La Regione ha risposto prontamente convocando per lunedì il Comitato Permanente Regionale della Medicina Generale”.
I medici di medicina generale, come indicato dal Segretario nazionale Fimmg Silvestro Scotti, in caso di sintomi influenzali come febbre, tosse e difficoltà respiratorie, invitano i pazienti a non recarsi presso gli studi medici, la continuità assistenziale o il pronto soccorso. Anche nel caso di una banale influenza, andare dal medico di famiglia, dalla guardia medica o in pronto soccorso, vuole dire rischiare di infettare altre persone.
Occorre invece chiamare uno dei seguenti numeri per essere sottoposti al triage telefonico, rispondendo a domande relative per esempio ai propri contatti, capacità respiratoria, eventuali episodi di dispnea:
– il numero verde 1500
– lo studio del proprio medico di famiglia
– i numeri dedicati all’emergenza che saranno comunicati dalla Regione
I medici di famiglia di Fimmg e Simg hanno messo in campo un protocollo di prevenzione che prevede l’invio a tutti i medici della medicina generale di una scheda di triage telefonico da utilizzare per porre ai pazienti, sospetti di un contagio da Covid-19, domande con le quali fare una prima diagnosi a distanza.
Saranno gli operatori sanitari a valutare tutte le informazioni fornite telefonicamente dal paziente e a dirgli come comportarsi, affidandolo in caso di sospetto a un medico indicato all’interno della rete territoriale dei medici di famiglia, che procederà ad un visita domiciliare.
“Invitiamo i pazienti alla massima collaborazione, alla serenità e a interpretare eventuali domande del proprio medico di famiglia come parte di una procedura operativa finalizzata a rendere il sistema più efficiente. – conclude Donato Monopoli – Tutti, cittadini, operatori sanitari e istituzioni, devono fare la propria parte e dare il proprio contributo per evitare la diffusione del virus.”
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