CONTRADA D’ADDOSIO: GIRO TURISTICO TRA BUCHE E RIFIUTI

Buche chiuse un po’ qua e un po’ là. A macchia di leopardo, senza criterio, tanto per.

Per darci conferma di quanto riferitoci e di cui già non avevamo motivi di dubitare, il nostro amico Michele Lella, di Santeramo, ci ha fatto fare un giro turistico in auto tra buche e rifiuti. Ha scelto per meta Contrada D’Addosio dove abita con la sua famiglia. Dopo aver attraversato Via Paganini, ci siamo immessi in questa contrada e, dopo poche centinaia di metri, la prima sorpresa. Un fondo sul lato sinistra a salire, adibito a discarica. Di tutto e di più. Non vale la pena soffermarsi più di tanto. Quelle che da sempre abbiamo definito mini discariche, si trovano ovunque. Nulla il Comune fa per bonificarle. Più di nulla per prevenire che si formino, con controlli costanti, finalizzati anche a sanzionare l’inciviltà di nostri concittadini, come avviene nell’area urbana se uno di noi viene colto fuori orario a depositare il sacchetto dell’immondizia in quelli che qualcuno chiama ancora contenitori. Ma su questo ultimo aspetto, per il momento, sorvoliamo perché le sanzioni elevate sono fasulle e non vanno pagate. Un pochino più in là, il nostro giro ci dona qualcosa di meraviglioso. Oltre agli splendidi colori dell’autunno, notiamo che le buche stradali sono state bitumate. Era ora che questo miracolo avvenisse. Il santo protettore, ci dice il nostro amico Michele, è stato l’ing. Gioacchino Maiullari, assessore con delega ai Lavori Pubblici. Dopo tante suppliche, è arrivato il bitume tappabuchi. Non appena si unisce anche il nostro ringraziamento per queste “guarigioni” stradali, lo sconforto. Tante buche lasciate intatte allo stato naturale. Di lì a poco, altre buche chiuse. Ai margini di un tratto di Contrada D’Addosio, abbiamo notato che del bitume non è stato utilizzato dall’impresa esecutrice ed è stato lasciato ai bordi della strada, quasi ad asfaltare il terreno agricolo. Alla nostra osservazione, Michele ci ha confermato quello che avevamo già intuito. Le buche sono state chiuse un po’ qua e un po’ là. A macchia di leopardo, senza criterio, tanto per. I nostri cari Santi protettori non è che fanno miracoli in serie come se fossero operai di una catena di montaggio. Secondo la loro benevolenza scelgono chi miracolare anche se non dobbiamo mai perdere la speranza di esserlo tutti. Idem comparate per le buche in contrada DAddosio. Una chiusa e cinque lasciate a cielo aperto. Boh! Un criterio ci deve essere pur stato. Vallo scovare quale! Mentre il nostro giro si sta per concludere, appare alla nostra vista il belvedere che non manca mai nei tour turistici. Una bella, anzi bellissima piscina stradale. La nostra foto è ben poca cosa per esprimere questo monumento che è posto proprio dinanzi all’ingresso del rifugio Anpa. Per chiuderla, ci vorrebbero almeno tre o quattro camion di bitume, che è come chiedere al Comune di estrarre petrolio dalla vasca in Piazza Municipio. Una straordinaria buca per bellezza e grandezza che, secondo il nostro sommesso parere, non va chiusa né oggi e né mai. Potremo dire ai turisti di Matera 2019, se ci onoreranno della loro presenza, che quella buca si è formata per il passaggio di un dinosauro che proprio in quel punto, vedendo dalla cava di Altamura, decise di riposarsi. Quanti selfie!

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