Sembra quasi che si si sia scatenata una sorridente competizione tra chi la deve inventare più divertente e spassosa.
La malinconia per la diffusione del contagio è spesso addolcita da battute umoristiche, alcune delle quali davvero geniali, che si trovano in quantità industriale sulla rete. A caso, ma solo a caso, ne scelgo alcune.
“All’epoca del coronavirus è stato osservato che in Italia ci sono più vecchi che giovani e che quindi c’è un problema di nascite. Ma come si fa a procreare restando ad un metro di distanza?
“Clamoroso: guarito dal virus un centenario! L’Inps ricorre in Cassazione”.
“Di nuovo l’Amuchina sugli scudi: ‘Altro che negozi “Compro Oro”, apriranno negozi “Compro Amuchina”.
“C’è chi fa ironia sul famoso ‘incidente’ di Papa Francesco: “Coronavirus”: ecco cosa voleva dire la cinese a Papa Francesco.”
“L’umorismo sul Covid-19 è anche a sfondo tecnologico: ‘Un mio amico che lavora in Cina mi ha detto di non prendere il COVID-19 perché a settembre esce il 20.”
“Per il coronavirus niente baci e abbracci, distanza di sicurezza di due metri e stop alle manifestazioni sportive. Praticamente la vita dopo il matrimonio”.
Nuovi metodi per rimorchiare: “Vuoi salire da me a lavarti le mani?”
“Risurrezione di Gesù Cristo. Le guardie a Gesù nel sepolcro: “Non puoi uscire, c’è il divieto”.
E così via ridendo. Sembra quasi che si si sia scatenata una sorridente competizione tra chi la deve inventare più divertente e spassosa. La cosa è abbastanza simpatica perché alleggerisce il carico della sofferenza e offre spunti di distrazione dalla paura che alberga un po’ ovunque.
Non sarebbe il caso di farne una corposa raccolta e di consegnarla tutta intera alla Storia?
E con i video, non sarebbe bello farne un film?