CONSIGLIERE CECCA: ESPLODE LA PENTOLA DELLA SOPPORTAZIONE

Il consigliere  Cecca prende le distanze dal comportamento insopportabile di un sindaco padre padrone.

Ogni tempo arriva. Se il consigliere Cecca insieme ad altri consiglieri di maggioranza si fosse ravveduto per tempo, oggi magari Santeramo non doveva essere quella che è. I santermani non dovevano sopportare tutti i disastri provocati dalla incompetenza del sindaco D’Ambrosio. Tuttavia non è mai troppo tardi per rimediare agli errori commessi, alle alzate di mano barattate da promesse di incarichi, senza rendersi conto che il danno provocato alla comunità con quelle alzate di mano è stato di gran lunga maggiore del valore della stessa promessa.
Nessuno potrà mai arricchirsi finchè vivrà in una società povera sotto tutti gli aspetti. Eppure a questa semplice verità viene dato peso solo per correre ai ripari. Intanto la nostra condizione di vita oggi è peggiore di quella di ieri.
Tralasciando le considerazione che abbiamo più volte evidenziato in questi anni, veniamo al testo integrale della lettera che il consigliere Cecca ha inviato al sindaco:

 

In data 01/10/2015  ha provveduto ad inoltrare, a mezzo dell’ufficio Protocollo del nostro comune, una missiva indirizzata al Sindaco Michele D’Ambrosio  con la quale chiedevo chiarimenti in merito alla sua continua azione finalizzata alla mia esclusione dagli incontri periodici della coalizione di maggioranza di centro-sinistra.
Ebbene sì, cari concittadini. Un consigliere eletto dalla prima ora nelle file di questa maggioranza è costretto, per essere ascoltato, a scrivere al proprio Sindaco.

A questo punto, mi chiedo quale sia il trattamento riservato dal Sindaco ai cittadini!

Ad oggi, non ho ricevuto alcuna risposta.

Il motivo per cui il sindaco Michele D’Ambrosio non voglia né invitarmi alle riunioni di maggioranza né illustrarmi le motivazioni che mi vedono preclusa la partecipazione ad importanti incontri riservati ai membri della coalizione di centrosinistra, sono dunque SEGRETO DI STATO.

Perché Sig. Sindaco mi esclude? Sarà forse perché il sottoscritto ha sempre avuto il buon garbo di dissentire, talune volte, dalle sue dispotiche decisioni? E’ questa la sua concezione di democrazia? La mia colpa sarà dunque stata quella di dire, nelle sedi opportune e competenti, che non condivideva talune scelte?

E’ dunque questa una colpa? Oppure è un mio obbligo svolgere appieno il mio ruolo politico di consigliere comunale?

Purtroppo, caro sindaco D’Ambrosio, non tutti accettano passivamente quelle che sono le decisioni del “sovrano”.

L’inversione dei sensi di marcia in via Cassano (si ricorda che ero fortemente contrario?), quello in via Iacoviello, la questione della mensa scolastica sono solo alcuni dei casi più eclatanti delle sue dispotiche decisioni cui tutti dobbiamo prima uniformarci e poi difendere a “spada tratta” per reggerle il gioco.

Sindaco D’Ambrosio si ricordi che noi consiglieri comunali di maggioranza altro non siamo che il terminale dell’azione amministrativa di questa maggioranza (composta da forze politiche e militanti attivi) e non di quella che per lei sembra essere solo lo specchio della “sua volontà illuminata”.

Si ricordi dunque quello che è il rispetto degli impegni assunti in campagna elettorale nei confronti non solo di noi consiglieri ma di tutta Santeramo che l’ha eletta alla carica di primo cittadino.

Non è retorica questa bensì la giusta considerazione da fare in virtù del fatto che sia lei, quanto noi consiglieri comunali verremo chiamati a rispondere del nostro operato davanti alla Città.
Come tale, dunque, non potrò e non dovrò dunque rispondere delle sue scelte laddove questa non saranno state oggetto di profonda discussione e condivisione da parte non solo dei partiti che la sostengono ma di ciascuno dei consiglieri comunali che, con il proprio voto, ancora le consentono di sedere su quella poltrona.

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6 comments

  1. Sono d’accordo con quanto affermato da Michele Di Gregorio: quando non si è d’accordo con il proprio Sindaco si deve rassegnare le proprie dimissioni e ritrovare un altro partito che condivide le proprie idee.
    Scripta manent verba volant.
    Auguri a tutti.

  2. Cecca ha preso mezza distanza e gli altri campioni di consiglieri e assessori non si vergognano a mantenere ancora in carica il sindaco? Cosa aspettano a mandarlo a casa. Cos’altro deve fare un sindaco per essere mandato a casa.

  3. Michele Di Gregorio

    ………….. a proposito della lettera del Consigliere Gabriele Cecca.
    Caro Gabriele, condivo il contenuto della Tua lettera ma non la conclusione.
    Dopo queste pubbliche esternazioni, dovresti dichiarati fuori dalla maggioranza e passare alla opposizione. In una altra stagione politica, qualcuno in Consiglio comunale portò la maggioranza che sosteneva il Sindaco di centro-sinistra e le forze di opposizione, alle dimissioni congiunte alla LUCE DEL SOLE. Certamente dopo aver offerto all’allora Sindaco il così detto “onere delle armi” con l’approvazione alla quasi unanimità del Bilancio di previsione.
    Michele Di Gregorio
    già Sindaco di Santeramo

  4. E non solo l’uragano elettorale, presto da quel pentolone usciranno tante altre cose, meglio prendere subito le distanze prima che ti arrivi tutto addosso.

  5. Franco Porfido

    Bravo, Gabriele. Meglio tardi che mai. Manca però una cosa nella tua denuncia politica, ribadita in maniera documentata mille volte anche da queste colonne: dichiararsi, da ora in poi, consigliere di opposizione. Non tentennare più come gli altri nove consiglieri alla corte del “qui comando io” o di assessori comunali che pur di portare la paga mensile a casa, perché da lì campano, non osano dire nulla. Che vergogna! Mai così Santeramo. Lo può anche affermare con onestà intellettuale il sapientone di Gigino Labarile. Gabriele, ascolta, esci dal pantano prima che l’uragano elettorale in arrivo travolga anche te.

  6. Giovanni Porfido

    che fanno gli altri consiglieri?

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